Roma
Roma maratona, caos sul bando: il Comune assegna l'organizzazione ai privati
I ritardi nell'iter sulla concessione costringono il Comune ad assegnare l'organizzazione 2019 ai privati. Frongia: ”Soluzione Fidal già prevista nel bando”
di Federico Bosi
Il bando per l'assegnazione dell'organizzazione della Maratona di Roma nella bufera. Dopo 9 mesi ancora non è stato completato l'iter per assegnare la concessione dell'organizzazione della corsa fino al 2022. Il Comune corre ai ripari: spetterà alla Fidal organizzare l'evento del 7 aprile.
Dal 25 maggio 2018, data di chiusura del bando di gara, non c'è ancora un assegnatario dell'organizzazione della Maratona di Roma a causa di un continuo susseguirsi di ritardi ed intoppi. Le proposte arrivate alla commissione esaminatrice sono state cinque ma per quattro di queste, la documentazione consegnata era stata giudicata incompleta. Per poter permettere ai potenziali assegnatari di consegnare una documentazione completa, il Comune ha fatto slittare l'apertura delle buste con le offerte.
Ma i problemi non finiscono qui. Due dei cinque potenziali assegnatari hanno presentato ricorso al Tar del Lazio ma, in entrambi i casi, ad avere ragione è stato il Comune di Roma. Un ulteriore intoppo è stato causato dalla stessa commissione esaminatrice poiché la presidente, la dottoressa Daniele De Angelis, si è dimessa ed è stato dovuto trovare un nuovo presidente.
Il Comune è dovuto correre ai ripari ed ha assegnato l'organizzazione dell'edizione 2019 alla Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera. Tale opzione, fa sapere l'Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini Daniele Frongia, era stata inserita, in caso di necessità, già nel bando pubblicato il 26 marzo 2018.
Dopo la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2019, dove Acea è il main sponsor, il sindaco Raggi ha fatto sapere che a breve ci saranno altri dettagli sul bando. "Io ricordo sempre che l'Italia è il Paese dei ricorsi - aggiunge - e per questo ogni cosa si faccia viene generalmente impugnata davanti al Tar, che però ci ha dato comunque ragione e siamo andati avanti. È stato un piccolo intoppo procedurale che però non è dipeso da noi ma che è stato risolto confermando la bontà della nostra operazione".