Roma
Roma, medico aggredito al Sant'Andrea dai parenti di una persona deceduta
Il medico era andato a informarli della morte del paziente, quando i parenti si sono avventati su di lui e sulle attrezzature
Un medico è stato aggredito con schiaffi e colpito con una borsa. A colpirlo sono stati i parenti di una persona che era appena morta all'ospedale Sant'Andrea di Roma. Il medico li aveva informati del decesso del paziente e i parenti per tutta risposta hanno cominciato ad aggredirlo. Vittime dell'aggressione sono stati anche alcuni infermieri, che sono stati insultati e hanno ricevuto degli sputi.
Nella loro furia, gli aggressori hanno provocato danni gravi anche alle strumentazioni. Il medico è stato assistito dai suoi colleghi e poi ha sporto denuncia contro gli aggressori.
A denunciarlo è stata il sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed, che ha espresso anche solidarietà al personale sanitario aggredito. “Le istituzioni - si legge in una nota - e le aziende devono fare in modo che quanto accade ormai quasi quotidianamente negli ospedali italiani, non accada più. Si tratta senz’altro di un problema di ordine pubblico, ma anche di tipo culturale: chi aggredisce, insulta o minaccia un medico, deve capire che mette a rischio il diritto alla salute di tutti”
L'Omceo: “Ripristinare i posti di Polizia negli ospedali”
Anche l'Ordine dei medici condanna fermamente l'aggressione, chiedendo che le istituzioni intervengano affinché fatti simili non si ripetano.
“Ci risiamo. Il nuovo anno comincia con l’ennesimo atto di violenza ai danni di un collega medico - ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine provinciale di Roma - esprimiamo vicinanza e solidarietà sia al collega vittima dell’aggressione sia al personale infermieristico presente che è stato pesantemente insultato. Siamo stanchi - aggiunge - di assistere a questi episodi e di denunciarne ogni volta la gravità. Abbiamo già ribadito che quando un fenomeno che sembra eccezionale diventa ripetitivo ci si deve interrogare sulle sue cause strutturali, non trattandolo dunque come un’emergenza dalla quale pare che non si possa uscire. Per noi una soluzione a questo malcostume, e anche qui ci ripetiamo, potrebbe essere quella di ristabilire i presidi di Pubblica Sicurezza nelle strutture Ospedaliere”.