Roma
Roma Metropolitane, M5S sceglie nuovo amministratore unico: all-in su Mottura
Giovanni Mottura sarà il successore del dimissionario Santucci. Il Pd: “Scelto senza selezione dei curricula”. Aurigemma: “Azione molto preoccupante”
Dopo averne votato l'avvio della liquidazione controllata lunedì scorso in Assemblea Capitolina, il M5S sta per nominare un nuovo amministratore unico di Roma Metropolitane, azienda partecipata che si occupa programmare e appaltare opere di mobilità.
Al posto del dimissionario Marco Santucci, contrario alla liquidazione, oggi è stato proposto in commissione Mobilità il nome di Giovanni Mottura come amministratore unico.
Nel corso della seduta della Commissione, presieduta dal pentastellato Enrico Stefano, il Pd ha criticato la scelta del rinnovo dei vertici affermando che questa configura "un'azione molto preoccupate, nelle more delle verifiche del Tar", sostenendo che "sia una forzatura di Roma Capitale". Critico anche il capogruppo di Sinistra per Roma Stefano Fassina, che ha sottoscritto il ricorso contro la liquidazione, accolto sabato dal Tar del Lazio con una sospensiva.
“Il PD non ha partecipato al voto nella commissione mobilità di oggi, sui vertici di Roma Metropolitane, per diversi motivi – scrive su Facebook Antongiulio Pelonzi, capogruppo Pd in Consiglio Comunale –. Riteniamo i tempi della convocazione esasperati, visto che la comunicazione ci è arrivata da poche ore. Poi perché non c'è stata una selezione dei curricula, alla faccia della trasparenza. Infine perché ci riserviamo di contestare questa delibera e questa commissione di nomina in tutte sedi opportune”.
Della prossima nomina di Mottura parla anche Antonello Aurigemma, consigliere del Gruppo Misto in Regione Lazio: “Dopo la sospensiva concessa dal Tar del Lazio, dopo le continue richieste di incontri per far entrare la Regione Lazio all’interno del capitale sociale di Roma Metropolitane, oggi con un ennesimo atto di ‘arroganza istituzionale’ l’amministrazione capitolina procede alla nomina di un nuovo amministratore unico. Un’azione molto preoccupante, nelle more delle verifiche del Tar che aveva già calendarizzato il giorno di discussione nel merito al 6 novembre”.