Roma
Roma Multiservizi perde gli appalti: in 400 licenziati entro il 31 dicembre
L'azienda leader del settore pulizie riduce l'organico del 20%
Roma Multiservizi taglia sul personale: dai 30 licenziamenti previsti si passa a 398 entro la fine dell'anno. Ad annunciarlo è l'amministratore delegato Rossana Trenti, in una lettera di risposta al direttore generale di Ama Stefano Bina, presente alla discussione in Commissione Trasparenza in Campidoglio nella giornata di lunedì 9 ottobre.
Sarà il 20% dei 3 mila 800 lavoratori dell'azienda romana leader nei servizi di igiene a perdere il posto. La società, controllata al 51% da Ama e al 49% da Manutencoop si trova in crisi a causa della drastica riduzione delle commesse della società, in attesa della gara di appalto per il rinnovo del servizio bandita a fine agosto.
Nella lettera di Trenti si legge che l'organico aziendale al 31 dicembre 2016 vedeva una forza lavoro di 4.188 unità, di cui 66 impiegati e 4.122 operai, ma al 31 agosto scorso il personale era già sceso a 3.759 addetti (66 impiegati e 3.693 operai), con una diminuzione del 10,24%. Trenti precisa anche che visti gli appalti cessati nel 2017 il rendiconto aziendale al 30 giugno 2017 vede "ricavi consolidati pari a 50 milioni, rispetto ad un budget di 57 milioni".
“Lo scostamento negativo -12%, la crisi economica e del settore e le scarse prospettive di ripresa nel medio lungo periodo" secondo Trenti e i vertici dell'azienda, hanno reso "imprescindibile l'esigenza di riorganizzazione del personale".
A pesare sulla decisione dell'azienda anche la nuova riorganizzazione delle partecipate capitoline annunciata dal sindaco Virginia Raggi e dall'assessore Massimo Colomban, che prevede la cessazione di Roma Multiservizi. A Causa di questa scelta, il Comune di Roma non potrà continuare con una affidamento dell'appalto global service alla Multiservizi. A fine agosto è stata quindi bandita la gara per il nuovo l'appalto: la base è di 475.028.598 euro, col termine per la presentazione delle domande fissato al 27 ottobre. Il testo prevede un affidamento per 8 anni dei servizi di pulizia, manutenzione, facchinaggio e trasporto alunni (disabili e normodotati) nelle scuole dell'infanzia e nei nidi comunali. E poi manutenzione e pulizia delle aree verdi non di pregio in città, e di quelle negli edifici scolastici e lungo le piste ciclabili. Infine il servizio di derattizzazione.
Il Campidoglio cerca "un socio privato, di società mista pubblico-privata" a cui affidare i servizi del bando, che non verrà spacchettato in lotti. Per concorrere le aziende misto pubblico-private che intenderanno presentarsi per acquisire il 49% della partecipazione azionaria nella società che verrà istituita dovranno avere un capitale sociale di 1 milione di euro. Inoltre il testo fissa una serie di parametri sui fatturati realizzati negli esercizi dal 2014 al 2016 nelle singole voci di gara.
L'opposizione ha risposto agli annunci dell'azienda accusando il sindaco Raggi di non essersi interessata ai dipendenti di Roma Multiservizi come aveva invece promesso in campagna elettorale: “E per fortuna che la gara a doppio oggetto tanto sbandierata dal sindaco Raggi avrebbe dovuto tutelare i 4000 dipendenti della Multiservizi. Fin dall’inizio come Fratelli d’Italia ci eravamo detti contrari a tale scelta, ed ora in commissione Trasparenza, per bocca dello stesso Ad di Ama, emerge tutta l’inadeguatezza dei 5 Stelle. Un vero e proprio capolavoro, e tornano così a galla le bugie dei grillini, che in campagna elettorale diedero false speranze ai dipendenti dicendo che avrebbero fatto diventare la Multiservizi 100% comunale, senza contare che poi hanno addirittura bocciato la proposta di Fdi che andava proprio in tal senso”, ha commentato Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio.
Daniele Torquati, capogruppo del Pd al Municipio XV ha rincarato la dose: “E la Sindaca? Questo fantasma che si aggira per il Campidoglio, dove sta? Che dice? Ricordiamo tutti quando nel corso della scorsa Consiliatura imboniva a suo personale vantaggio i lavoratori già preoccupati per il loro destino. Li rassicurava sul cambiamento se ci fosse stata lei a fare la Sindaca. Eccolo il cambiamento: il coraggio di licenziare 400 persone, il coraggio di non esprimersi, il coraggio di non sapere assolutamente cosa fare, il coraggio di 'riordinare' le aziende tagliando sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Raggi si dimetta”.
Andrea De Priamo vicepresidente dell'Assemblea Capitolina e consigliere comunale di Fdi-An in Campidoglio: “Purtroppo non rimaniamo sorpresi in quanto la decisione della giunta grillina di liquidare la Multiservizi di fatto, avviando una gara a doppio oggetto per una newco senza alcuna certezza sarebbe stato un salto nel buio per i lavoratori e si sarebbe pagato un prezzo molto alto dal punto di vista sociale. Ora purtroppo le nostre previsioni vengono confermate ed emerge che la sola strada percorribile sarebbe stata quella dell’internalizzazione di Roma Multiservizi prima annunciata e poi abbandonata dai 5 Stelle. La Raggi e la sua maggioranza spieghino ora cosa intendono fare di fronte a questi 400 licenziamenti”.
Nella serata di lunedì anche il consigliere capitolino M5S Roberto Di Palma ha commentato la notizia sottolineando come la decisione aziendale sia una scelta sbagliata: "I 400 licenziamenti annunciati da Roma Multiservizi non sono un atto dovuto ma una forzatura nell'utilizzo di un proprio diritto. Ma voglio ricordare ai vertici della società che esistono anche i diritti dei lavoratori e rassicurare questi ultimi: non andranno a casa. Alla scadenza di un appalto, nello specifico l'appalto Atac con cui Multiservizi giustifica i licenziamenti, per legge i lavoratori transitano in capo al nuovo vincitore della gara, cambiando così datore di lavoro. Compito dell'Amministrazione capitolina e di Ama è quello di verificare che in questa successione di contratti non ci siano anomalie o abusi: un'attività di presidio che abbiamo svolto in passato e continueremo a svolgere con grande determinazione", ha precisato Di Palma su Facebook, continuando "Questi licenziamenti non hanno nulla a che fare con la procedura di dismissione della quota maggioritaria detenuta da Ama all'interno della società. Né con l'indizione della gara a doppio oggetto che abbiamo scelto proprio come soluzione migliore per garantire la maggiore salvaguardia possibile dei livelli occupazionali. Nessuno creda, in questa fase delicata di transizione, di poter giocare con tanta leggerezza sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie", ha concluso.