Roma
Roma museo a cielo aperto. Una mostra racconta 50 anni di arte contemporanea
“Mostre in mostra”: prima edizione del progetto che ricostruisce mostre d'arte inaugurate a Roma tra gli anni 50 e 2000
di Maddalena Scarabottolo
60 opere ricordano l'arte contemporanea di Roma tra gli anni 50 e i 2000. Il Palazzo delle Esposizioni, fino al prossimo 28 luglio, accoglie la prima edizione del progetto “Mostre in mostra”.Un déjà vu, inteso in senso positivo, la nuova avventura artistica proposta dal Palazzo delle Esposizioni.
"Mostre in mostra”, curata da Daniela Lancioni, mette in luce il ruolo centrale di Roma nel far circolare nuove idee nel mondo dell'arte contemporanea. In particolare, l'esposizione ripropone una selezione di mostre che hanno segnato momenti cruciali della storia dell'arte contemporanea dagli anni Cinquanta ai Duemila.
Sei sale dedicate rispettivamente a: Titina Maselli, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Carlo Maria Mariani, Jan Vercruysse, Myriam Laplante. Sei sale, sei mostre che consentiranno al pubblico contemporaneo di rivivere il fermento culturale del secondo dopoguerra romano.
Cesare Pietroiusti, Presidente dell'Azienda Speciale Palaexpo, è convinto dell'importanza di questo progetto in quanto “oggi la fruizione dell'opera d'arte, e in particolare di queste mostre, è affidata al mezzo virtuale. Questa è un'occasione che riporta alla realtà fisica delle mostre in galleria, alla loro fisicità”.I veri protagonisti della mostra sono le gallerie che hanno fatto la storia dell'arte contemporanea nella Capitale: Galleria La Tartaruga, Galleria La Salita, Galleria Gian Enzo Sperone, Galleria Pieroni, la Fondazione Volume e infine gli interventi dell'associazione culturale Incontri Internazionali d'Arte.Queste “Mostre in mostra” lanciano l'importante messaggio della consapevole esigenza di considerare questi eventi passati come opere a sé stanti, che chiedono di essere studiati e ripresi in considerazione per essere storicizzati.
Alla Capitale appartiene infatti il particolare prestigio di avere seguito, con pronto interesse, le novità degli artisti concettuali europei e americani nonché dei protagonisti dell'Arte povera.Le ricostruzioni, proposte attorno alla rotonda del Palazzo delle Esposizioni, si basano sullo studio e il ritrovamento di documenti, testimonianze e memorie fotografiche. Nonostante questo, non tutte le installazioni sono perfettamente aderenti alle mostre originali.Eccezione alla regola è la ricostruzione della mostra di Giulio Paolini alla Galleria La Salita, del 31 ottobre 1964, la quale è stata riallestita, con poche varianti, dallo stesso artista.
Una menzione speciale va rivolta ai testi di sala. Dopo molto tempo durante il quale ci si è sempre trovati di fronte a testi sintetici, semplici, essenziali e alle volte molto minimali, per questa occasione è stata scelta una direzione completamente diversa: i testi sono lunghi, alle volte prolissi ma esaustivi e all'altezza della complessità dell'argomento trattato. La curatrice, Daniela Lancioni, spiega che “la decisione di dare informazioni più dettagliate è un esperimento. I testi, a breve, verranno dotati anche del codice QR così da poterli scaricare in formato pdf e leggere più approfonditamente anche in un secondo momento”.
Una mostra davvero rispettosa dei dati storici, pulita, raffinata dal punto di vista formale e all'altezza della complessità dei progetti ripresentati.