Roma nel caos rifiuti: “Una battaglia tra Pd e M5S sulla pelle dei romani”
Pasquale Calzetta vicecoordinatore di Forza Italia: “Città sporca, ora basta, tutti intorno a un tavolo”
Rifiuti a Roma: dopo la ramazzata del Pd con tanto di segretario di partito che ha scelto la camicia bianca al posto della maglietta gialla, nulla muta. Se diminuisce il caos sulle strade, quello istituzionale tra Regione Lazio e Comune di Roma si alimenta con nuove polemiche.
E sulla vicenda della monnezza romana Forza Italia rompe il silenzio. A parlare è il vice coordinate del partito romano Pasquale Calzetta che le “suona a Pd e Cinque Stelle”: “Siamo nel mezzo di una battaglia politica dove ci rimettono i cittadini. Da una parte c'è il Pd che cerca di spingere vero il burrone il 5 Stelle per fargli scegliere un sito dove realizzare una discarica; dall'altra il Movimento Cinque Stelle che nella sua totale incapacità continua a dire che il problema non c'è e che la gestione è sotto controllo. Ma tutti i cittadini sanno che non è così. Ora si ritrovano una città sporca, senza manutenzione e con un costo altissimo dei rifiuti, quando in tutte le città d'Europa la gestione dei rifiuti è un business a Roma è un problema”.
Da Calzetta arriva però anche una soluzione: “Intanto occorre pacificare questa situazione, non usare i rifiuti come grimaldello politico e la storia insegna che si ritorce contro l'opposizione e se dovesse trovarsi in maggioranza le parti saranno invertite. Il Ministero dice che bisogna fare l'inceneritore, la discarica non si può fare in città e lontano dai centri abitati, come i siti militari”.
Un ritorno al passato, quando Alemanno voleva la discarica nell'area militare?
“Non lo diceva alemanno ma il ministero della Difesa che aveva certificato l'idoneità. E' chiaro che una discarica non si può fare dentro la città città e nei comuni della città metropolitana. Occorre trovare un sito come hanno fatto in Romagna, una cava dentro una montagna e i rifiuti possono andare lì prima di essere trattati”.
Ma Fiumicino e Cerveteri sono già sul piede di guerra, mentre al Divino Amore è bastato che uscisse solo il nome per scatenare i comitati..
“La situazione è complessa. Zingaretti soffia sul fuoco il Movimento non ha capacità. Ci vorrebbe un tavolo tra le forze politiche per cercare di capire come uscirne fuori. Non è solo un problema di chi governa ma di tutta la città. L'epoca delle chiacchiere è finita. Occorre sforzo di maturità£.
E sul Divino Amore?
“Non se ne parla proprio. Cè documentazione sufficiente per escludere a priori il sito sull'Ardeatina. Poi il Tar ha dato ragione ai comitati sulla richiesta della Ecofer di aumentare i codici autorizzativi dei rifiuti nonostante la Regione avesse dato parere favorevole. Il Divino Amore non si tocca”.