Roma
Roma nelle mani di Tronca, commissario in Comune. Si sciolgono i municipi, caos Città Metropolitana
di Alberto Berlini
E' Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano dall'estate 2013, il commissario straordinario individuato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli per guidare la città dopo la decadenza del consiglio comunale della Capitale e la fine del mandato del sindaco Ignazio Marino. "Orgoglioso e felice della fiducia accordatami - ha commentato Tronca, nato a Palermo 63 anni fa - affronterò il nuovo incarico con il medesimo impegno con cui ho affrontato, in questi 2 anni, il semestre europeo, il vertice Asem e la preparazione e la gestione di Expo". A lui il compito di traghettare la città nei mesi del Giubileo fino alle prossime elezioni, probabilmente in primavera.
Il prefetto di Roma Gabrielli e il presidente Anac Cantone
Uno schiaffo, soprattutto dopo la sortita del commissario anticorruzione Raffaele Cantone che aveva definito il capoluogo lombardo "la capitale morale". La fine della consiliatura Marino dettata dalle dimissioni da parte di 26 consiglieri comunali di Roma, che in Campidoglio hanno siglato un documento unitario alla presenza di un notaio. Ai 19 del Pd si sono aggiunti Svetlana Celli della Civica Marino e Daniele Parrucci del Centro democratico, il consigliere Ncd Roberto Cantiani, Alessandro Onorato e Alfio Marchini e i fittiani Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato.
Ventisei firme che condannano la città al caos politico-amministrativo, un rebus che finisce dritto sulla scrivania del prefetto. Sarà l'ex numero uno della Protezione Civile Franco Gabrielli, ora custode della Capitale, ha scrive un precedente di cui non c'è traccia nella storia di Roma. Le dimmissioni in massa dei consiglieri comunali provocheranno seduta stante lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento del Comune ma la partita è affare di puristi del diritto amministrativo.
Ad interpretare per affaritaliani.it le norme del testo unico degli enti locali è l'ex consigliere regionale Donato Robilotta, esperto di enti locali e dipendente della presidenza del consiglio. “L'articolo 53 del TUEL mette ogni decisione nelle mani del Prefetto”.
Quali saranno dunque gli scenari e le scadenze?
“Dal momento in cui le firme dei consiglieri dimissionari saranno depositate, queste finiranno nelle mani del Segretario Generale del Campidoglio che, da protocollo, è tenuto a darne immediatamente comunicazione al Prefetto. Da quel momento il consiglio comunale si scioglie e il Sindaco, di cui è emanazione, decade, così come la sua Giunta. Il prefetto a quel punto dovrà indicare un commissario che sarà nominato dal Consiglio dei Ministri e che assumerà su di sé la funzione di sindaco, della giunta e dell'Assemblea Capitolina”.
Quali tempistiche ci dobbiamo aspettare?
“Nel giro di 24 ore, due giorni al massimo. Al più tardi domenica Roma sarà ufficialmente nelle mani di un commissario”.
Che succede ai Municipi?
“Come organi amministrativi le assemblee municipali, così come le rispettive giunte, si sciolgono contestualmente allo scioglimento dell'Assemblea Capitolina e decadono tutti i consiglieri municipali”.
Così i presidenti dei municipi?
“Esiste un precedente con le dimissioni di Veltroni. Allora il prefetto lasciò in piedi i presidenti dei municipi ma le elezioni erano alle porte. In ogni modo sarà il prefetto, anche in questo caso a decidere se nominare un commissario per ognuno dei 15 municipi che compongono la città”.
Che cosa succede alla Città Metropolitana, anche qui Marino è sindaco...
“Sul caso della Città Metropolitana si è creato un vulnus giuridico in cui né la legge Delrio, istitutiva dell'ente locale, né lo statuto fanno chiarezza. A ben vedere le norme stabiliscono che nel caso di impedimento del sindaco subentri il vicesindaco, ma da statuto anche l'assemblea dell'ente locale deve essere sciolta. Ma anche in questo caso sarà il prefetto Gabrielli a dover trarre le sue decisioni e potrebbe così lasciare il vicesindaco e il consiglio dei sindaci a governare una Città Metropolitana che resterebbe senza guida”.