Roma, non c'è più lavoro. Dopo Almaviva, la Fiorucci manda a casa 106 persone
Blocco di tre ore a Fiumicino per la protesta dei lavoratori delle pulizie
Dall'emergenza lavoro al dramma occupazione: oltre 1800 disoccupati in meno di 15 giorni e siamo solo all'inizio, ma per il Lazio si preannuncia un anno nero sul fronte del lavoro. L'ultima in ordine di tempo ad annunciare i licenziamenti è la Fiorucci.
La storica sede di Pomezia manda a casa 106 persone. Il piano industriale prevede l'esternalizzazione di alcune lavorazioni senza la possibilità di vie alternative, causa l'esubero strutturale del numero dei dipendenti. Sul piede di guerra i sindacati, convinti che esistano strumenti per garantire la competitività della produzione e salvaguardare i posti di lavoro.
“Dopo l'incontro previsto per il 9 gennaio presso Unindustra di Roma decideremo con i dipendenti come affrontare la grave situazione”, ha detto il segretario di FLAI CIGL Gianfranco Moranti.
Pochi giorni fa era stata la Ecotech a licenziare 90 lavoratori. E all'aeroporto di Fiumicino circa cento persone hanno protestato contro la decisione della società che opera nel settore delle pulizie di bordo. Dopo aver bloccato per mezz'ora l'accesso al terminal 3 partenze, i manifestanti si sono recati in corteo verso la direzione di ADR.
Il caso più eclatante, sempre nel mese di dicembre, si è avuto con la chiusura della sede romana di Almaviva Contact, che ha sbattuto per strada 1666 dipendenti. Dopo mesi di trattative per trovare un accordo, azienda e sindacati sono arrivati alla rottura definitiva. E' stato inutile il tentativo di Mediazione del Ministero per lo Sviluppo Economico. “I lavoratori dovevano essere ascoltati prima”, ha tuonato il viceministro Bellanova.
Iscriviti alla newsletter