Roma

Roma, Paolo Cento accusa: “La squadra è da rifondare”. E sullo Stadio...

Presidente del Roma club Montecitorio, Paolo Cento si scaglia contro la campagna acquisti sbagliata di Pallotta. "Lo stadio non può essere alibi"

Romanista nel dna, presidente del Roma Club Montecitorio e sbarcato da poche ore a Fiumicino dopo la sfortunata trasferta portoghese di Oporto. Paolo Cento, politico di lunga data e voce radiofonica, non ha dubbi: “la Roma è da rifondare”.

Cento che succede a questa squadra? Che succede a questa Roma?
“Da un punto di vista sportivo vive uno dei momenti più complicati e negativi della storia. Bisogna che chi ha la responsabilità della società si rimbocchi le maniche e programmi una svolta rispetto a ciò che è accaduto in questi anni”.

A Oporto l'ennesima follia?
“Intanto c'era un rigore clamoroso, forse due. Ma questo non può nasconderci o chiudere gli occhi sul fallimento di questa stagione sportiva”.

paolo cento 01
 

Tutta colpa di Di Francesco?
“Di francesco ha le sue colpe ma ha dovuto fare i conti con una squadra smontata dopo la semifinale dell'anno scorso e una campagna acquisti fuori di testa. Le colpe vanno distribuite ma paga Di Francesco. Adesso in bocca al lupo a Ranieri. E anche il suo ritorno dimostra che in questi anni i risultati raggiunti non sono stati soddisfacenti. Si ritorna al passato con l'ultimo allenatore con il quale abbiamo provato a vincere lo scudetto”.

La Roma che malattia ha?
“Semplice: i giocatori forti non vanno ceduti e quando si va sul mercato bisogna rinforzare i punti deboli. I risultati a volte ti premiano oltre i tuoi meriti ma molto spesso ti raccontano la verità La Roma ha sbagliato a smantellare una suadra che ha dimostrato di far bene... Due anni di errori nell'acquisto del difensore centrale di riserva...”.

Ma a Pallotta interessa la Roma o lo stadio?
“Questo è un dibattito al quale ognuno può dare la sua risposta. A me da tifoso interessa che Pallotta si occupi della squadra. Lo stadio non può essere l'alibi per rinviare sino die la squadra. Sono due elementi che viaggiano paralleli e una società ha il compito di fare squadre forti. No, non può essere l'alibi.

Tra i giocatori chi salva e chi getta dalla rupe?
“Salvo Totti e De Rossi perché sono le bandiere romantiche e tecniche. Si riparte da lì con uno che è un dirigente e non un giocatore e che dovrebbe avere un ruolo rafforzato e c'è De Rossi che è un grande combattente. Salvo loro due e il resto è da rifondare. Ai tifosi bisogna dire la verità la Roma è da rifondare”.

Lacrime?
“No, abbiamo i colori più belli al mondo e nessuno ce li potrà mai togliere.. sempre forza Roma, daje”.