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Roma
Roma, paura al Gay Center: scritte, minacce con mazze da baseball e insulti
Gay Center

Atti intimidatori contro il Gay Center, sede del servizio Gay Help Line 800 713 713, a Roma. Un gruppo di ragazzini, da mesi, si sono resi responsabili di irruzioni improvvise nella sede dell'associazione, scritte contenenti offese omotransfobiche e minacce e insulti a volontari e utenti.

Gli ultimi due episodi sono stati ripresi dalle telecamere nei giorni scorsi: in uno, un ragazzino con una mazza da baseball in mano ha provocato danni al muro Rainbow; in un altro, un gruppo di giovanissimi ha gridato 'Froc*i' usando fumogeni e poi ha imbrattato il marciapiede all'ingresso della sede con scritte omobitransfobiche.

"Chiari indicatori di odio"

"Attacchi che presentano chiari indicatori di odio omolesbobitransfobico, agiti nel branco. Una modalità che riconosciamo ormai sempre più di frequente nelle strade del nostro Paese. Questa volta rivolti al Gay Center, presidio di tutela e sostegno verso persone Lgbt+", spiega il Gay Center. "La prima reazione è stata di paura, per il fatto di riconoscersi vittime di un attacco diretto - dichiara Alessandra Rossi, coordinatrice Gay Help Line 800 713 713. "La seconda di preoccupazione, perché questi atti sono il risultato di un discorso pubblico che incita sempre di più all'odio verso chi continua a essere etichettato come 'diverso' e perciò bersaglio di violenza. Questo conferma l'urgenza e l'importanza di inserire l'educazione all'affettività e al rispetto nei percorsi di istruzione, come Gay Center ha più volte richiesto lanciando una apposita petizione. Abbiamo sporto denuncia alle forze dell'ordine e pertanto ci auguriamo che le persone responsabili vengano presto identificate".

 

 

"Come associazione impegnata con progetti educativi nelle scuole e servizi antidiscriminazione come Gay Help Line (numero verde 800713713) chiediamo dunque che vengano rimosse le scritte e facciamo appello al Ministro Valditara di investire nei corsi contro la discriminazione verso Lgbt+, affinché si possano prevenire questi comportamenti e ogni luogo di tutela delle persone Lgbt+ possa continuare a essere un luogo sicuro di partecipazione", conclude Rossi.







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