Roma
Roma, piste ciclabili da paura. Al Flaminio l'ultimo errore della Giunta Raggi
Il senatore Francesco Giro fa tappa su lungotevere Flaminio: “Sì alle nuove ciclabili, ma solamente se realizzate in piena sicurezza”
di Francesco Giro *
Oggi Affaritaliani torna sulla vicenda delle nuove piste ciclabili a Roma. La giunta Raggi ha approvato la realizzazione di altre 11 piste ciclabili transitorie, per un importo complessivo di oltre due milioni di euro. Le nuove forme di mobilità sostenibile erano una priorità nel programma elettorale della sindaca del 2016 e giustamente ora le persegue.
L'uso delle biciclette, l'elettrificazione dei mezzi pubblici fino ai monopattini elettrici, sono una sfida non solo per Roma ma per molti comuni Italiani amministrati da giunte di colore politico diverso. Il nostro paese del resto ha fra i tassi più alti di immatricolazione di veicoli a livello europeo con circa 65 veicoli per ogni 100 abitanti, molti dei quali restano fermi al parcheggio o vengono utilizzati da una sola persona. La riduzione delle emissioni di CO2 è un obiettivo certamente condivisibile.
Ciò che mi lascia perplesso sono i modi, talvolta improvvisati e soprattutto calati dall’alto sui cittadini ai quali, nell'intenzione dell'autore, sarebbero destinati i benefici. A titolo d'esempio prendiamo le piste ciclabili. Non ho alcun pregiudizio sulle piste ciclabili tantomeno su quelle transitorie realizzate sul lungomare di Ostia e su lungotevere Flaminio. Ormai i sistemi di mobilità urbana dei comuni, dai più grandi ai più piccoli, prevedono l'utilizzo di più piste ciclabili, un modo anche piacevole per spostarsi soprattutto nei comuni meno estesi e all'interno dei quartieri delle grandi città. Conosco tanti sindaci di destra, di sinistra e di centro che hanno realizzato la loro pista ciclabile. Quindi è sempre un errore agitare come un vessillo ideologico la realizzazione di una ciclabile.
Detto questo però le nuove ciclabili, che sono comunque delle infrastrutture seppure leggere, occupano spazio e vanno realizzate bene, rispettando le prescrizioni del codice della strada, la segnaletica e soprattutto tutte le misure per porle in sicurezza anche mitigando gli effetti negativi della scarsa disciplina stradale. E ciò mi pare accadrà sia ad Ostia che al Flaminio dove, dopo una prima fase sperimentale che ha evidenziato alcune criticità, si stanno facendo degli interventi per migliorare l'intero assetto.
Aver raccontato queste criticità è un merito e non un demerito dei media, come Canale10 ad Ostia, il Corriere della Sera e noi di Affaritaliani. Dai video che abbiamo già pubblicato sulla pista ciclabile di Ostia il 23 novembre e da quello che oggi abbiamo preparato per i nostri lettori sulla ciclabile del lungotevere Flaminio, si comprende bene che non c’è da parte mia e del giornale online alcuna ostilità. Tutt’altro! Ma solo il desiderio di poter dare un contributo perché anche a Roma le cose vengano ben fatte.
* Francesco Giro, Senatore di Forza Italia e Segretario del Senato della Repubblica