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Roma
Roma Pride 2016. "Renzi sposi una coppia gay", L'appello

"Siamo 700 mila". Sono gli organizzatori del Roma Pride a fornire la stima dei partecipanti dal bus rosso a due piani che apre la manifestazione. Numeri in libertà che riprendono in pieno o stile della manifestazione.
"Renzi sposi la prima coppia gay in Italia". E' l'invito che è arrivato dal Gay Center.   "Un fatto simbolico - ha spiega il portavoce Fabrizio Marrazzo - ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani e non solo le coppie gay. Tutto si può ancora migliorare, soprattutto i diritti dei figli e le adozioni, ma intanto i sfiliamo con un diritto in più, la legge approvata sulle unioni civili. Sul nostro carro anche l'invito al prossimo Sindaco di Roma a sposarci. Il Campidoglio può essere piazza di festa e di diritti". "Ma il Pride non si ferma a Roma. Il 25 giugno - annuncia il Gay Center - saremo a Latina per il Lazio Pride per manifestare anche contro l'appello anti-gay firmato da alcuni candidati locali che vogliono fermare il contrasto all'omofobia nelle scuole e nel comune laziale".

"Noi non ci accontentiamo, e continueremo a lottare per i nostri diritti". Sebastiano Secci, portavoce del coordinamento Roma Pride, ha ribadito che "le unioni civili non sono mai state il nostro obiettivo: quello che chiediamo sono matrimonio, riconoscimento dei figli alla nascita, adozioni". "Quello che davvero colpisce - aggiunge - è, ad esempio, il silenzio assordante delle istituzioni sulle malattie sessualmente trasmissibili, Aids in testa, quasi si abbia paura ad usare la parola preservativo; e sulla mancanza di norme ad hoc contro omofobia, transfobia e lesbofobia, malgrado tanti ragazzi e ragazze siano vittime di atteggiamenti discriminatori. Il messaggio che vogliamo mandare, ad oltre venti anni dal primo Pride romano (promosso nel'94 dal circolo Mario Mieli, ndr) è che lo Stato sbaglia, e di grosso, se pensa di aver assolto i suoi doveri varando una legge piena di lacune e ricominciando per questo ad ignorare le nostre richieste". Incoraggiante anche l'adesione internazionale, con delegazioni ufficiali di Canada, Usa, Australia, Regno Unito e Germania.
ASIA ARGENTO. "Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la libertà d'amare. Non è una cosa politica, non è una cosa religiosa, è un diritto della natura che esiste da sempre: uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne". Asia Argento, madrina ufficiale del Roma Pride 2016 spiega il perchè della sua scelta. "Le classi sociali non c'entrano - ribadisce - questa è l'unica lotta che voglio insegnare ai miei figli. Ecco perché ho deciso di essere qui".

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