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Roma, primarie municipi III e VIII, Caudo e Ciaccheri candidati, renziani ko

Renziani sconfitti, premiata la sinistra degli outsider nelle primarie per i municipi III e VIII, caduti dopo il disastro M5S.

Giovanni Caudo per il III e Amedeo Ciaccheri sono i candidati minisindaci dei municipi che andranno al voto in occasione delle amministrative il 10 giugno. Lo hanno deciso i  5.500 cittadini che domenica, invece di andare al mare, hanno visitato e firmato nei 18 gazebo e sedi allestite nei quartieri di Montesacro e negli 11 organizzati a  Garbatella.Nel Municipio III, dove circa due mesi fa è caduta la presidente Cinque Stelle Roberta Capoccioni, in corsa c'erano oltre a Giovanni caudo, ex assessore all'Urbanistica dell'amministrazione Mrino, Paola Ilari, segretaria Pd della zona e Antonio Comito dei Verdi.

Nell’VIII municipio, anche questo dissolto per il pasticcio M5S e l'abbandono dell'ex grillino Paolo Pace poi passato a Fratelli d'Italia, Amedeo Ciaccher si è confrontato con Enzo Foschi, ex consigliere comunale e regionale.

I commenti

"I risultati delle primarie di ieri per le candidature a Presidente del III e dell'VIII Municipio di Roma, con la vittoria, rispettivamente, di Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri, aprono la strada a coalizioni ampie, civiche e politiche, delle quali anche LeU può essere protagonista". Lo scrive Stefano Fassina in un post su Facebook. Anche ieri, con la sconfitta di due figure rilevati del Pd di Roma, candidature ufficiali del partito, ha trovato conferma un dato politico generale: è necessaria radicale discontinuità rispetto alle stagioni del cosiddetto 'centrosinistra'. È necessaria discontinuità di programma, oltre che di classe dirigente, per innalzare credibilità politica e amministrativa, raccogliere le domande delle fasce sociali più in difficoltà e essere competitivi con il centrodestra e il M5S. Buon lavoro ai candidati e a tutti noi", conclude Fassina.

"Le primarie dei municipi sono state una grande festa di popolo. Con questa giornata di democrazia abbiamo ricostruito la Coalizione e preparato il miglior terreno possibile per andare al voto di giugno. Per questo risultato vanno ringraziati tutti i candidati, soprattutto quelli che non ce l'hanno fatta. Un grande in bocca a lupo a Giovanni Caudo e ad Amedeo Ciaccheri che da oggi sono i candidati del campo progressista. Due figure diverse tra loro tenute insieme dal fatto di essere degli irregolari affezionati alla loro autonomia e al loro sguardo civico e di sinistra. Così si ricostruisce rigenerando, dando fiducia alla nostra gente. Così possiamo tornare a battere le destre e il populismo. Ad Amedeo, figlio di una lunga storia di presidio e attivismo territoriale che ha saputo interpretare il presente senza paura, va l'abbraccio più grande". Lo scrive su Facebook Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio.

Il Pd di Roma commenta: "Grazie a Paola Ilari ed Enzo Foschi e in bocca al lupo a Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri, vincitori delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente del III e VIII municipio rispettivamente con il 57,1% e il 59% dei consensi. Quella di ieri è stata una bellissima giornata di democrazia resa possibile dall'impegno di centinaia di volontari, lo dimostrano i dati sulla partecipazione: 5.558 romani ai gazebo, di cui 2.412 in III municipio e 3.146 in VIII. Come Pd Roma sosterremo lealmente Caudo e Ciaccheri mettendo a disposizione tutte le nostre energie per contribuire a trasformare le elezioni del prossimo 10 giugno in un'occasione di riscatto per Roma, perchè riportare il centrosinistra alla guida di quei territori dove il M5S al governo ha già fallito è fondamentale per tutta la città".

Processo tra i "dem"

Dopo la sconfitta dei candidati Pd alle primarie per la presidenza de Municipi III ed VIII di Roma all'interno dei dem romani e' partito il 'processo' alla segreteria cittadina del partito, gestita da un anno da Andrea Casu, esponente dell'ala renziana.  Nessun dirigente lo dice a viso aperto ma nelle chat di militanti ed eletti, a quanto filtra, la guida del partito cittadino viene giudicata non all'altezza delle sfide in corso: timida nell'opposizione alla giunta M5s in Campidoglio e priva di risultati sul piano elettorale. In un anno la nuova segreteria, eletta dopo oltre due anni di commissariamento della federazione romana del Pd seguito a Mafia Capitale, di fatto ha ottenuto quasi solo insuccessi elettorali.

Alle municipali ad Ostia dello scorso anno i Dem sono rimasti fuori dal ballottaggio, alle politiche il partito ha tenuto solo nei due collegi del centro storico subendo nelle periferie l'avanzata dei 5 Stelle e la novita' del voto alla Lega.   Alla gestione di Casu da alcuni militanti viene imputata anche la mancata richiesta di scegliere tra le due poltrone sia nei confronti di Roberto Giachetti, contemporaneamente deputato e consigliere comunale sia di Michela Di Biase, consigliera in Campidoglio e nel parlamentino regionale del Lazio.

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