Roma, Raggi perde un altro assessore: “Nessuna polemica. Media sciacalli”
Atac rimane "orfana": ora la giunta Raggi può scegliere chi si occuperà del concordato
Alessandro Gennaro rimette le deleghe alle Partecipate. Raggi precisa: “Nessuna incompatibilità, ha lasciato per ragioni personali”.
Un valzer senza fine, quello della giunta Raggi, iniziato con Marcello Minenna e mai terminato. Sulla carta stampata oramai si gioca al toto assessori: sono 15 i manager e i politici che hanno abbandonato di loro spontanea volontà o “calorosamente” accompagnati alla porta dai 5 Stelle.
E proprio per questo l'addio di Alessandro Gennaro non ha colto nessuno impreparato, ma ha scatenato i più curiosi, che sono partiti a caccia delle vere motivazioni alle spalle del gesto dell'(ex) assessore alle Partecipate.
"Incomprensioni caratteriali" è la ragione che lo stesso assessore avrebbe addotto qualche settimana fa, come riporta Simone Canettieri sul Messaggero. Ma Virginia Raggi non ci sta e bacchetta i giornalisti: “Mi preme smentire gli articoli, le ricostruzioni e quanto altro si è detto in questi giorni sui giornali: abbiamo assistito a un vero e proprio sciacallaggio mediatico, si è parlato di incomprensioni e incompatibilità caratteriali che non ci sono mai state”.
Se Gennaro si sia lasciato scappare un commento di troppo o se il cronista abbia frainteso, non si può sapere con certezza. Quello che risulta chiaro, però, è che al Campidoglio un altro posto chiave rimane vacante e non è la prima volta.
“Si tratta di una sua scelta, presa in autonomia e per ragioni personali che solo se vorrà potrà spiegare”, ribadisce Raggi, provando a distogliere l'attenzione dal nuovo “caso” capitolino e ringraziando pubblicamente Gennaro per il lavoro svolto.
L'ex “soldato” della giunta Raggi è lo sfortunato successore di Massimo Colomban, che dopo aver completato la propria collaborazione a tempo determinato con il M5S ha iniziato a sparare a zero su Grillo & Co. con interviste di fuoco contro Atac.
Ed è proprio la grande partecipata dei mezzi pubblici a restare orfana in un momento di estrema crisi. Senza Gennaro, comunque, i vertici del Movimento hanno carta bianca per scegliere chi potrà meglio gestire la delicatissima fase del concordato preventivo di Atac.
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