Roma

Roma rottama la vecchia politica. IL SONDAGGIO. Partiti all'angolo, trionfo lista civica

di Fabio Carosi

La svolta c'è ed è nel cuore e nella mente elettori romani. Culla delle correnti, dei signori delle tessere e delle bande in lotta con tanto di fuoco amico, Roma rottama la vecchia politica. E' il messaggio chiaro che arriva dal nuovo sondaggio di affaritaliani.it e RadioRadio, in collaborazione con la piattaforma web specializzata Termometropolitico.
L'analisi del voti raccolti dal 2 novembre, giorno in cui è finita ufficialmente l'era di Ignazio Marino sino a venerdì 12, con un quesito secco legato proprio all'inizio del commissariamento, ha dato un responso "feroce" con oltre il 60 per cento dei votanti che prevede di arrivare al secondo turno con due schieramenti: il "nuovo che avanza", rappresentato dal Movimento Cinque Stelle e una super lista civica, un raggruppamento di progetti e idee per il rilancio di Roma, morale, economico e sociale.
E' una vera rivoluzione che mette all'angolo i parti tradizionali e che apre ufficialmente un nuovo Laboratorio Roma che stavolta non sarà un claim del Pd di Goffredo Bettini ma che vede i romani passare da elettori per un programma a protagonisti di un cartello di governo, somma di poca politica e molta società civile. E la fine di un'era e l'inizio di una vera, nuova, stagione.

sondaggio Roma  13 nov ùPARTITI ALL ANGOLO
 

"La proiezione che i romani hanno voluto dare al sondaggio - spiega il direttore di Termometropolitico, Gianluca Borrelli - è di una città stanca delle vecchie logiche che chiede di essere amministrata con efficienza e serietà, che vuole insomma servizi, poche chiacchiere e molto lavoro su progetti realizzabili. L'affidabilità del responso è data dal lavoro fatto negli ultimi due mesi che ci ha permesso di costruire un unico impianto che restituisce risultati consolidati. Nell'ultimo sondaggio - spiega ancora Borrelli - è stato fondamentale aggiungere la Lista Marchini perché ci ha permesso di intercettare un voto e di comprendere la reale composizione degli schieramenti in campo. Come tutti i sondaggi, però, non si tratta della previsione finale, ma di una fotografia scattata in queste complesse settimane che restituisce l'umore dei cittadini e un chiaro messaggio: Roma ha voglia di voltare pagina, di cambiare e se si andasse nei prossimi giorni alle urne, il voto darebbe un messaggio inequivocabile".

sondaggio Roma  13 novpartiti
 

CHE PARTITO VOTEREBBE. Termometropolitico certifica senza ombra di dubbio che il Movimento Cinque Stelle è l'assopigliatutto con un terzo dei romani pronto a sbarrare la casella per servire l'arrivo al ballottaggio su un piatto d'argento. E al primo turno il successo non sarebbe neanche legato al candidato, la cui scelta sarà decisiva per il secondo appuntamento con le urne.
Il Pd è vittima della valanga Marino e la caduta libera lo porta nella prima osservazione di novembre al 18 per cento. Le perdita di voti è chiaramente a vantaggio di un'ipotetica lista dell'ex sindaco che cresce sino all'11 per cento. Spiega Borrelli: "Il Pd dopo la cacciata di Marino ha subito un vero e proprio tracollo, il valore attuale è a nostro giudizio davvero basso considerando il risultato ottenuto a Roma solo un anno e mezzo fa. Certo qualcosa recupererà, soprattutto grazie ai voti di preferenza, resta il fatto che la ferita è profonda e la frattura è al momento scomposta. Forse non avevano scelta ma se non riusciranno a ricucire con quella parte di elettorato che ora dichiara di voler votare una lista Marino rischiano seriamente di non andare al ballottaggio".

sondaggio Roma  13 novFIDUCIA PD
 

E aggiunge nell'analisi di un ipotetico gruppone di centrosinistra: "L'intera area di centrosinistra due anni fa si aggirava intorno al 42-43% ora, nella migliore delle ipotesi, ha perso come minimo una decina di punti oltre ad essere estremamente più frammentata, con partiti in aperta contrapposizione. Con uno scenario come quello attuale o viene fuori un candidato molto forte che riunisca i vari pezzi di elettorato storico oppure è veramente difficile che recuperi".
L’istantanea dei partiti fornisce altri dati interessanti, soprattutto se si guarda all'ex centrodestra. Con Fratelli d'Italia al 9 per cento, Forza Italia ridotta ad un misero 6 per cento, il centrodestra che aveva già perso molto nel 2013, dopo il fallimento della giunta Alemanno, ottenendo un bacino di voti pari a circa il 31%, adesso si assesta nel suo complesso intorno al 25%. Ancora Borrelli: "Anche qui non è chiaro chi sarà il candidato. Si dice che FI vorrebbe sostenere Marchini, mentre FDI e Lega vorrebbero sostenere la Meloni. Fin quando non sarà chiaro se ci sarà o meno un candidato unico del centrodestra non sarà possibile valutare le chance concrete per questo schieramento di affiancare il candidato a 5 Stelle al ballottaggio".

sondaggio Roma 13 nov CANDIDATI M5S
 

ATTESA PER MARCHINI. La Lista Marchini tiene bene rispetto a 2 anni fa e il candidato risulta avere un appeal abbastanza trasversale all'interno degli schieramenti tradizionali (il M5S è a parte ovviamente), resta da capire se sarà sostenuto o meno da qualche grosso partito o schieramento nazionale, o se andrà da solo. Nel primo caso le possibilità di arrivare al ballottaggio per lui sono molto alte, nel secondo decisamente meno.

LA FIDUCIA NEL PD. E' la domanda più insidiosa che raccoglie evidentemente umori in entrambi gli schieramenti. Ragion per cui il No sembra assomigliare ad un plebiscito con il 62 per cento che dice di non avere fiducia nel PD, non dimentichiamo che oltre al caso Marino c'è stato anche lo scandalo di "Mafia capitale". Un 18 per cento è dubbioso e preferisce la scelta del classico "non so". Forse è qui che si annida buona parte dell'elettorato storico del partito e che non ha ancora deciso che giudizio dare, riservandosi di stare in finestra a guardare. Magari in attesa di un candidato che dia la scossa.

IL REBUS CINQUE STELLE. A leggere i dati del sondaggio, sembra quasi che il Movimento abbia paura di vincere. Il 40 per cento degli elettori potenziali di Grillo segue la regola della scelta affidata alla selezione elettronica ma c'è un buon 30 per cento che invece vorrebbe puntare alla vittoria schierando in campo Alessandro Di Battista o Virginia Raggi che ha un ottimo e sorprendente 22 per cento di consensi. Leggendo i dati al contrario si potrebbe dire che la voglia di vincere non abita nel Cinque Stelle dove invece prevale l'ubbidienza ai meccanismo democratico delle primarie elettroniche. "E' un rischio molto alto quello che vuole correre il Movimento - conclude Borrelli - perché l'effetto Milano con una candidata sconosciuta ai più e "leggera", potrebbe inficiare quella che da mesi si prospetta come una vittoria annunciata. E' un atteggiamento comprensibile perché governare Roma è sempre stata una specie di "mission impossible" soprattutto dopo gestioni controverse come quelle di Alemanno e di Marino, e alla fine di un lungo commissariamento in un periodo complesso come quello del Giubileo. Chi salirà in Campidoglio all'inizio dell'estate avrà responsabilità enormi e gli occhi dell'Italia e del modo. Roma - conclude - non può più permettersi di sbagliare".

Info su Termometrpolitico