Roma

Roma, sei trapianti nella notte dei miracoli: una maratona per 80 medici

Da tre donatori, oltre 80 medici salvano la vita a sei persone in stato terminale dopo una maratona di operazioni

Un trapianto al cuore, tre di fegato, due di rene e tre interventi alle cornee, sono sei i trapianti che in una maratona in sala operatoria hanno salvato la vita a sei persone, grazie a tre donatori e ad oltre 80 eroici operatori sanitari.

Una maratona di interventi ininterrotti, avvenuta tra il 16 e il 17 settembre, ha coinvolto i principali ospedali di Roma e reso protagonisti oltre ottanta operatori sanitari in una notte e più di trionfo per la medicina, al termine della quale da tre donatori sono state salvate le vite di sei pazienti le cui patologie erano giunte allo stato terminale.

Una notte di interventi: la vittoria della medicina

Tre donatori per salvare sei vite e più di 80 operatori coinvolti in sei ospedali diversi: un trapianto di cuore al San Camillo; tre di fegato nei centri trapianto del Policlinico Gemelli, del Policlinico Umberto I e al POIT San Camillo; due di rene al Policlinico Tor Vergata e il prelievo di sei cornee. Gli interventi si sono svolti in continuità e contemporaneamente e hanno visto lo straordinario lavoro degli oltre ottanta operatori altamente specializzati tra chirurghi, rianimatori, biologi, infermieri, tecnici, anatomo patologi, radiologi e operatori, con il coinvolgimento dei mezzi di Ares 118 della rete sanitaria laziale e la collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e la Banca di Cornee Regionale. 

Tre donazioni per salvare sei vite

I tre donatori, tra cui due vittime di un grave incidente e un caso di emorragia celebrale, hanno subito gli interventi presso l'ospedale San Camillo, il Sant‘Eugenio e il Sandro Pertini. Le operazioni a cui si sono sottoposti, compiendo un atto di grande generosità, hanno visto la collaborazione del laboratorio di immunologia del Centro Regionale Trapianti per lo studio e gli accertamenti riguardo la compatibilità e il prelievo degli organi che hanno poi salvato i sei pazienti nella maratona in sala operatoria della notte tra il 16 e il 17 settembre scorsi. I pazienti a cui è stata data una seconda possibilità, erano in lista di attesa presso i centri trapianto romani, affetti da patologie cardiache e renali giunte allo stato terminale. 

La rete di collaborazioni per gli interventi in sequenza

Le operazioni che hanno coinvolto i sei ospedali romani e gli oltre ottanta operatori sanitari, provengono da un fitto sistema di sinergie messe in campo nell'ambito medico e sanitario, che vede protagoniste la Rete Donazione-Trapianto dell’equipe del Centro Regionale Trapianti Lazio sotto la direzione del Dottor Mariano Feccia, la Rete Sanitaria e la Direzione Sanitaria Regionale, e ancora i Centri Trapianto, le Rianimazioni, le Direzioni Aziendali, fino al contributo delle Università e degli istituti di ricerca.

D'Amato, “Grande generosità delle famiglie, Lazio all'avanguardia nei trapianti”

“Una eccezionale notte di trapianti multiorgano nel Lazio per un totale di tre donatori e sei riceventi: un trapianto di cuore, tre di fegato, due di rene e il prelievo di 6 cornee. Voglio ringraziare tutte le equipe mediche impegnate in una ‘maratona’ in favore della vita – ha dichiarato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio -. Il Lazio è all’avanguardia nell’attività dei trapianti. Un ringraziamento va inoltre alle famiglie per la loro generosità che ha permesso di salvare sei vite umane. I trapianti – ha spiegato - sono stati infatti realizzati in continuità, e contemporaneità, frutto di una eccezionale maratona sanitaria, dal centro trapianto cuore del San Camillo, dai centri trapianto di fegato e rene rispettivamente del Policlinico Gemelli, Policlinico Umberto I, POIT San Camillo e Policlinico Tor Vergata. Questa complessa organizzazione di donazione e trapianto ha visto all’opera tutta la notte ed il giorno seguente oltre 80 operatori sanitari altamente e specificatamente qualificati tra chirurghi, rianimatori, biologi, infermieri, tecnici, anatomo patologi, radiologi, operatori e mezzi di Ares 118 della rete sanitaria laziale nonché la collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e la Banca di Cornee Regionale”.

“Da tre donatori, offerta una seconda vita a sei persone”

“L’eccezionale evento donativo – continua D'Amato - è stato realizzato nella stessa notte contemporaneamente presso il San Camillo, l’Ospedale Sant‘Eugenio e l’Ospedale Sandro Pertini, e ha visto impegnato con successo il Centro Regionale Trapianti ed il suo laboratorio di immunologia in una ininterrotta e complessa attività di studio di compatibilità, studio di validità funzionale d’organo, processo allocativo e di coordinamento delle molteplici equipe di prelievo e trapianto. I tre donatori (2 vittime di grave incidente e 1 di emorragia cerebrale) – ha concluso l'assessore alla Sanità della Regione Lazio - hanno offerto una seconda possibilità di vita a molteplici pazienti laziali affetti da patologia cardiaca epatica e renale terminale, in lista di attesa presso i centri trapianto romani".

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