Roma
Roma senza vaccini: da domani stop alle prenotazioni. Ai medici solo 6 dosi
Allarme della Regione Lazio: scorte per 24 ore. E i medici di famiglia denunciano: “A ciascuno di noi 6 fiale a settimana”
Roma, vaccini finiti: da domani stop alle iniezioni di siero. A lanciare l'allarme è l'assessore della Giunta Zingaretti, D'amato che ha avvertito: “Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni”.
Mentre il Paese dibatte sull'obbligatorietà del vaccino per gli operatori sanitari, sono finte le scorte nella Capitale. La moltiplicazione dei centri vaccinali voluta dalla regione Lazio - e a caro prezzo, visto che alcuni siti sono stati oggetto di contratti di affitto onerosi - chiuderanno i battenti. “Mi auguro che tale sospensione venga scongiurata – continua l'assessore D'Amato - aAbbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi. Da ieri notte abbiamo aperto le prenotazioni anche per l’età 66 e 67 e sono già oltre 36 mila i prenotati. Abbiamo un milione di prenotazioni da qui a maggio. Servono i vaccini”.
La deuncia dei medici di famiglia: "Ogni medico ha avuto solo 6 dosi"
E proposito del caos sulle vaccinazioni, si alza il grido dei medici di famiglia della potente Federazione Fimmg, in aperta polemica a con la Regione Lazio per la scelta di ricorrere ai “centri” piuttosto che concentrare nei medici di famiglia il flusso delle vaccinazioni. Con una nota la Fimmg, spiega che “Mentre si moltiplicano i centri vaccinali, i medici di famiglia sono al palo. Questa settimana ognuno può fare solo sei dosi di Pfizer. Marzo finisce con una loro marginalizzazione nella campagna vaccinale e questo in tutte le province della Regione . E un errore grave, che si ripercuote sui cittadini. I dati parlano chiaro sul totale dei vaccini ordinati dai medici di famiglia pari a 9796 fiale, ne sono state distribuite solo 5476. Sono state così immunizzate negli studi solo 48.971 persone , delle oltre 85mila programmate. Al posto dei vaccini sono arrivate ai medici lunghe circolari della ASL con lannuncio che i farmaci sarebbero arrivati con il contagocce o per nulla o che invitavano i medici a non ordinarle . I medici che hanno richiesto le fiale sono stati 2430, di questi solo 2073 hanno avuto gli ordini evasi, centinaia di essi, il 14,7%, pur avendo ordinato è rimasto a secco, e gli ordini evasi prevedono un ritiro anche a 10 -12 gioni . Dietro questi numeri ci sono pazienti, molto anziani e vulnerabili che aspettano. Il sistema degli hub va bene, il modello vaccinale messo in campo nel Lazio , funziona meglio che in altre regioni, ma non basta. E del tutto evidente. Occorre cambiare passo e velocemente puntando sulla prima linea del territorio se si vuole chiudere al più presto la stagione delle chiusure e dei sacrifici. I 2700 medici di famiglia che si sono resi disponibili e che sono destinati ad aumentare se messi in condizione di lavorare, sono in grado di vaccinare dalle 10 alle 15 persone ogni giorno. Significa da 27000 a 45000 vaccinazioni quotidiane. Anche attestandosi tra le 30 e le 35mila inoculazioni quotidiane il volume totale oscillerebbe da 700mila ad un milione di vaccinazioni mensili. Solo con questo sforzo si può raggiungere l'immunità di gregge entro giugno. La rete è pronta. I vaccini sono in arrivo, secondo le dichiarazioni del commissario Figliuolo, dunque cambiamo rotta: prima di moltiplicare i punti vaccinali , assicurate ai medici le dose necessarie. Ad oggi 31 marzo è stato vaccinato nel Lazio un quinto della popolazione laziale. Con questo ritmo non arriviamo alla copertura ad ottobre. Una eventualità da evitare a tutti i costi perchè quello è il periodo in cui, probabilmente , arrivera una nuova ondata e senza copertura del vaccino e con le varianti in campo cè il rischio di una nuova diffusione virale ben piu grave.