Roma
Roma, sì al bilancio del Comune: M5S puntuale nella sua "grande depressione"
La Giunta Raggi approva il bilancio di previsione da tempo di guerra
Giustizia è fatta, almeno in parte. L'emergenza rifiuti nella quale versa Roma costringe il Campidoglio ad abbassare la tassa Tari, visto che prima o poi l'intera città avrebbe messo in piedi un'azione collettiva per chiedere il rimborso a fronte di un servizio ai limiti dell'igiene.
Per il resto il bilancio di previsione del Comune di Roma al tempo del Movimento Cinque Stelle è nel segno della grande depressione. In cassa non c'è un euro ma l'onore è salvo perché l'assessore Andrea Mazzillo compie il miracolo di far dimenticare “le calende greche” con le quali Alemanno e Marino erano soliti mettere a punto il documento finanziario della città capitale.
L'M5S “trionfante” ci riesce e Roma ritrova un momento di ordinaria civiltà e trasforma il rispetto di una norma in un clamoroso successo. E così il sindaco Virginia Raggi si spertica un una surreale autocelebrazione: “E' una novità rivoluzionaria per la Capitale, che la pone in testa agli altri grandi Comuni italiani. Ed è un segnale dei principi di legalità e trasparenza ai quali la nostra amministrazione vuole improntare le politiche di bilancio".
Chiacchiere dei comunicatori opachi a parte, nei prossimi tre anni e per ciascun esercizio il volume di affari del Comune di Roma sarà di 4 miliardi e 438 milioni di euro e pochi altri spiccioli che rappresentano un “miracolo” di equilibrio dei conti e che lo stesso Comune ammette di poter governare solo se la voce “debito fuori bilancio” che necessitano di un “riconoscimento” avranno da parte del Governo “concessione di spazi finanziari da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sempre riconosciuti in passato”.
GLI INVESTIMENTI VIRTUALI
Nei tre anni il Comune prevede di spendere in investimenti soldi che per la maggior parte provengono da altri soggetti (Regione, Ue, Stato per la Metro C) oppure da privati anche se la voce di spesa più “pesante” è quella del trasporto pubblico che, tradotto, significa Atac, che da solo si ingoia la bellezza di 366 mln di euro e destinati a finanziare manutenzioni di metropolitane, acquisto di bus e con operazioni di maquillage a ripianare parte dei debiti della società.
Ciò che resta sino ad arrivare a 481 mln sono soldi che andranno per generici “servizi istituzionali e di gestione (48,7 mln), scuole e asili (28 mln) e generici interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale (18,3 mln) che potranno essere liberati solo se il Campidoglio riuscirà a trovare co-finanziamenti privati.
NESSUN AUMENTO DEI BIGLIETTI ATAC E TAGLI
Dopo aver sottolineato che “Nessun aumento è invece previsto per le altre tariffe dei "servizi pubblici a domanda individuale", oggetto di un'altra delibera propedeutica licenziata dalla giunta” e quindi con il chiaro riferimento al costo dei biglietti dei bus, la relazione ad uso media del duo Mazzillo-Raggi è la fotografia di un Comune allo stremo che lascia nel cassetto le forbici e prende direttamente l'accetta per rifilare ogni voce di spesa.
Tagli alle spese della macchina comunale con 12 mln che arrivano solo dalle utenze del Campidoglio, altri 5,2 mln dalla sforbiciata alla manutenzione del patrimonio, poi 4,5 mln risparmiati dal consiglio Comunale e dai Gruppi e 3 mln dai contratti di affitto di sedi e uffici.
E se da un parte cultura e patrimonio culturale si vedono riconoscere 18,3 mln, l'altra mano del Comune ne toglie subito 6, impegnandosi a reperirli attraverso il nuovo regolamento delle concessioni che farà lievitare a dismisura il costo del business su terreni o proprietà pubbliche, come le spiagge di Ostia.
E tagli su tagli anche alla raccolta differenziata che seppur finanziata, aveva dato opportunità di cassa al Comune. La “colpa” è del Governatore Zingaretti che ha ridotto di 9 milioni di euro il contributo di civiltà alla monnezza romana.
Infine le buche, tema bollente della campagna elettorale, ora passato nel dimenticatoio. Raggi-Mazzillo prendono un po' di solidi e li spediscono ai Municipi per rimettere in ordine le strade. In totale saranno 10 mln di euro che equivale a una goccia nel mare.
LA CITTA' SOCIALE
Roboante l'annuncio: “Politiche sociali e famiglia avranno maggiori risorse per 39 milioni”, salvo poi scoprire che rispetto al 2016 il taglio è di 6 mln che viene definito come “flessione della spesa”. La verità poi emerge quando l'assessore al Bilancio scrive chiaramente che nel gioco delle tre carte quello che viene definito come “maggiore introito” non è altro che un risparmio di 45 mln dovuto a minori spese per asili nido, stabilizzazione degli insegnanti e meno fondi per le residenze assistenziali degli anziani. Come per magia ciò che l Comune risparmia lo vende come un nuovo investimento.
OSSIGENO AI MUNICIPI
Il controllo quasi totale delle maggioranze municipali costringe la Raggi a ri-finanziare i municipi “amici” con 28 mln in più di quanto aveva fatto il Commissario, attento solo alla ordinaria amministrazione. Un gesto politico che però potrà avere interessanti risvolti sociali nei servii. Tutto sta a vedere se i parlamentini lli impegneranno per sagre e feste oppure li concentreranno su capitoli seri.
L'ITER
Scrive di Mazzillo: “Il progetto di bilancio verrà ora condiviso con i Municipi e poi sottoposta agli organi dell'Assemblea Capitolina, a partire dalla commissione competente: ci sono dunque gli spazi per accogliere eventuali modifiche successive avanzate dagli stessi assessori, dalle strutture territoriali e dai consiglieri comunali. Anche al tempo del Cinque Stelle c'è tempo per gli emendamenti.