Roma
Roma sogna l'Expo ma non riesce a tenere pulita Santa Maria in Trastevere
Con pochi turisti in città ritorna l'emergenza decoro. E il Comune gioca col "ramazzata day"
Progetta il Giubileo, sogna l'Expo e il ritorno dei grandi eventi, nell'ordinaria amministrazione Roma crolla sotto il peso di sé stessa e dei pochi che hanno ripreso a uscire la sera. Tornano i rifiuti in strada.
Diventa virale la fotogallery che denuncia lo stato in cui versa nel venerdì vigilia di Pasqua e con un manipolo di turisti la centralissima piazza di Santa Maria in Trastevere, uno sguardo sul Tevere, uno sulla basilica e un pugno allo stomaco per le condizioni in cui versa dopo una notta di movidina, ciò che resta di quell'abitudine tutta romana di cospargere le piazze di bottiglie di plastica e di vetro nonostante gli inutilissimi divieti di acquistare alcool nelle ore serali.
Cinque gli hashtag che twittano e ritwuittano lo scempio del giorno dopo e che l'autore #stormi1904 bitta nella rete: @borrillo62, @PoveraR @battaglia_persa @SchwarzGuido @eugenio_patane @Marcopalmaxv @romanoesaurito @RiprendRoma @Piamola_A_Ride @diarioromano @mcacciaglia64 @gdt62 @RiganteLeonardo @gloquenzi @antonellatonon1 @romafaschifo @Antincivili perché poi peri politici uccide più un tweet che un corteo antirifiuti.
Nel 1986 vip in strada con la scopa
E mentre il Comune si impegna per un nuovo Ramazza day, l'ordinario si perde nei sogni di una città pulita. Non che Gualtieri e l'assessore Alfonsi abbiamo inventato nulla, perché l'esigenza di decoro e pulizia della città è innata nei romani che di giorno si mobilitano e di notte fanno scempio. Già nel 1986, il celebre direttore de Il Messaggero e poi senatore Vittorio Emiliani, costrinse gli allora vip della città a scendere in piazza coj la scopa per ripulire simbolicamente strade e piazze.
Era l'86 da allora nulla è cambiato. Roma rimane sempre sporca. Ma per una città che ambisce a risollevarsi e a diventare “normale”, trattare Trastevere come una strada di estrema periferia è troppo.