Roma

Roma sommersa da rifiuti e puzza. Cerroni a Raggi: “Servirebbe un miracolo"

L'offerta di Cerroni a Virginia Raggi per risolvere l'emergenza rifiuti fatta a gennaio del 2018: “Non mi hanno mai risposto”

Emergenza rifiuti a Roma tra cassonetti stracolmi e roghi tossici: "Ormai è troppo tardi, non c'e' più tempo. Servirebbe un miracolo". Lo ha detto l'imprenditore ed ex patron di Malagrotta, Manlio Cerroni, a margine dell'udienza preliminare che si è svoltain tribunale a Roma su un procedimento legato al tritovagliatore del Colari (poi affittato a Porcarelli) a Rocca Cencia, parlando della grave situazione in cui versa la Capitale per la mancata raccolta dei rifiuti.

"Roma oggi è ridotta come Milano a metà degli anni 90, quando si scatenò l'emergenza. - ha spiegato Cerroni - Anche lì i cittadini chiusero le finestre di casa per non sentire la puzza generata dai rifiuti non raccolti che arrivavano al primo piano dei palazzi".

Alla domanda dei giornalisti su "come Roma può uscire da questa difficile situazione?", l'imprenditore ha risposto di aver "fatto un'offerta alla sindaca, a gennaio 2018: in quaranta giorni, complice anche il fatto che a febbraio ci sarebbe stato un calo di produzione dei rifiuti, con le mie squadre avrei risolto il problema".

"Utilizzando poi il tritovagliatore di Rocca Cencia e il Tmb di Guidonia (ancora sotto sequestro, ndr) per la stabilizzazione della frazione organica. - ha aggiunto Cerroni - Non solo non mi hanno dato la possibilità di spiegare il progetto, ma non mi hanno proprio risposto".

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