Roma
Roma, spese folli e risorse scarse. E allo Stato "piace" di più Milano
Sono una serie di numeri apparentemente asettici e freddi ma che opportunamente illustrati danno la corretta spiegazione della crisi della Capitale che non è solo nella debacle morale di Mafia Capitale, ma è tutta concentrata nelle casse vuote, o quasi del Comune. Insomma, il Governo tratta meglio Milano di Roma in termini di trasferimento e poi la "romanitas" fa il resto, come nel caso delle inchieste su politica e corruzione.
A mettere a confronto i bilanci consuntivi di Roma Capitale e del Comune di Milano è Luigi Di Gregorio, professore associato all'Università della Tuscia, ex dirigente del Comune di Roma e fine analista dei fenomeni politici ed economici della città. La premessa. Ogni numero può essere messo a confronto se si parte da un dato di gatto e cioè che Roma è grande 9 volte Milano e che teoricamente e in base alla popolazione residente, il moltiplicatore dovrebbe essere come minimo 4.
LE SPESE CORRENTI. Dunque, uno sguardo a ciò che spendono i Comuni per i servizi ai cittadini, evidenzia che Milano ha 2,6 miliardi di spese correnti e Roma "solo" 4,5 miliardi. L'analisi leda spesa per i servizi ai cittadini evidenzia che Milano per i suoi residenti paga 1,7 miliardi mentre Roma 2,2.
GLI INVESTIMENTI. Nei bilanci ricadono sotto la voce "Spese in conto capitale" ed è la voce che misura la capacità di chi amministra di pensare al futuro con opere e interventi nel tempo. La "virtuosa" Milano destina agli investimento 944 milioni, mentre Roma (sempre 9 volte più grande e con una popolazione di circa il quadruplo) scommette sul futuro con appena 391 milioni.
LE ENTRATE (trasferimenti). L'umiliazione capitale è massima quando a frante dei 540 milioni che Milano riceve da altri enti (come la Regione per il fondo trasporti), la grandezza romana si ferma a 933 milioni.
LE ENTRATE TRIBUTARIE. Anche su tasse e balzelli Roma è "maltrattata" e lo si evince nel confronto: Milano riceve 1,3 miliardi, Roma 2,9.
Conclude Luigi Di Gregorio: "Milano è trattata meglio in termini di trasferimenti e lo dico e lo scrivo da anni. Non vale solo per Milano, ma per tutte le città "grandi", ma spende anche molto meglio le sue risorse. In più Roma non ha invertito minimamente il trend delle spese correnti (le stesse da 4 anni) e ha ridotto per 5 volte quelle per investimenti rispetto al 2012. In compenso, ovviamente, pesa parecchio sulle tasche dei cittadini.
Come si cambia questo scenario? Con una rivoluzione radicale dei poteri, della governance e delle risorse proprie di Roma. E' possibile farlo oggi? No. Nessuno avrebbe il coraggio di dire che Roma necessita di più poteri e più soldi (oltre che ovviamente di un governo virtuoso) dopo "mafia capitale". Lo può fare la nuova giunta? No. Serve una decisione di governo e parlamento".