Roma

Roma sprofonda nella povertà, lo confermano gli studi. Raggi nega l'evidenza

Indagini su Qualità della vita, Tenore di vita delle città e rapporto Caritas descrivono una Capitale in ginocchio. Il punto di Andrea Catarci

di Andrea Catarci *

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno vengono pubblicati rapporti e classifiche riguardanti lo stato di salute delle città italiane. Dai diversi punti di osservazione segnalano un peggioramento delle condizioni generali del Paese nel contesto del terribile 2020 e confermano la caduta senza fine di Roma.

Il Sole 24 Ore ha analizzato la qualità della vita e il benessere sociale concentrando l’attenzione su 6 aree tematiche: ricchezza e consumi; demografia e salute; affari e lavoro; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Nel tentativo di provare a raccontare in presa diretta il diverso impatto della pandemia sulle città, si sono utilizzati gli ultimi dati disponibili nel 2020 e sono stati inseriti 25 indicatori relativi alle principali conseguenze su salute, economia e vita sociale, tra cui l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti a cui è stato assegnato un valore doppio.

La classifica generale premia Bologna, al primo posto, che traina le province dell’Emilia Romagna, di cui cinque su nove si posizionano tra le prime venti: Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª). In un’Italia settentrionale complessivamente in arretramento per la diffusione più elevata dei contagi, spicca la performance negativa di Milano, vincitrice nel 2018 e nel 2019 che si piazza solo 12ª, perdendo 11 posizioni. Torino è 21ª, Firenze 27ª, Roma 32ª. La Capitale scende di 14 posizioni rispetto allo scorso anno, all’interno di un generale peggioramento delle condizioni registrate nelle città turistiche e di mare per via soprattutto della contrazione dei flussi.

La classifica Italia Oggi/Sapienza sul tenore di vita nelle città italiane 2020

Qualche segnale di controtendenza per la nostra città sembrava arrivato da un’altra rilevazione annuale diffusa pochi giorni prima, quella di Italia Oggi e Università Sapienza. In testa c’è Pordenone, a seguire Trento, Vicenza, Padova e Ascoli Piceno. Nella ricerca, elaborando i dati Istat di metà ottobre sui decessi per comune nei primi otto mesi del 2020, si è compiuto lo sforzo di cogliere gli effetti diretti della pandemia sulla penisola, con una duplice conseguenza: l’emergere di una difficoltà generalizzata, visto che il 42,5% della popolazione italiana vive in territori a insufficiente qualità di vita; il passo indietro di parecchie città del nord, tra cui Cremona che perde 46 posizioni e Milano che scende al 45° posto registrando un sostanzioso -16. Pur retrocedendo su rifiuti e trasporto pubblico e rimanendo notevolmente indietro, al 50° posto, Roma guadagna 26 posizioni rispetto all’anno precedente, in particolare grazie al balzo dal n. 50 al n. 5 alla voce “Sicurezza e sociale”.

Il Rapporto Caritas “La povertà a Roma: un punto di vista - Nessuno si salva da solo”

Proprio ad approfondire la situazione sociale è arrivato il consueto rapporto sulle povertà a Roma viste dalle strutture di servizio della Caritas. Mai la smentita di un – improbabile - avanzamento è stata più netta e concreta! Quasi il 10% della popolazione non riesce ad affrontare né spese improvvise né quelle legate a mutui, locazioni, spese condominiali, bollette, mentre il 7% vive in condizioni di grave deprivazione abitativa, cioè in immobili insicuri, mal riscaldati, con precarie condizioni igieniche, quando non in strada dentro roulotte, tende o baracche. Nei primi nove mesi del 2020 sono raddoppiate le tessere per l’emporio della solidarietà, l'attività delle mense è aumentata del 29% e 7.476 persone in più si sono rivolte ai centri d’ascolto: quasi la metà sono italiani, il 64% sono donne, per il 62% hanno chiesto in aiuto pacchi e buoni alimentari, il 30% ha fatto ricorso agli Empori della solidarietà e l’8% ha chiesto di accedere al Fondo Anticrisi per ottenere un sostegno economico. I nuovi poveri si aggiungono ai 40.607 già presi in carico negli anni precedenti, di cui 13.684 sono supportati in modo continuativo, per un totale di 21.160 attualmente in stato di aiuto su 48.083 iscritte nei database.

Contrastare le povertà, priorità per Roma

Alcuni esponenti del M5s capitolino, all’indomani della pubblicazione dei dati del Sole 24 Ore, hanno gridato al complotto e denunciato il tentativo strumentale di “mettere in evidenza i riscontri negativi relativi alla nostra città” per attaccare la Raggi e la sua giunta. D’altronde, abituati come sono a rifugiarsi nella dimensione virtuale delle chat e dei gruppi interni, già altre volte non hanno esitato a negare l’esistenza di povertà e sofferenza, per propaganda o istinto di autoassoluzione. Non meritano nemmeno parole di risposta. La triste realtà è che Roma sprofonda, che una parte crescente della popolazione resta irrimediabilmente priva dei mezzi per vivere in maniera decente e che l’attuale giunta capitolina non ha nemmeno la sensibilità per accorgersene. Il contrasto delle povertà va messo in cima alla lista delle priorità e va tradotto in politiche efficaci che, in ottica di sistema, rafforzino vicendevolmente le azioni istituzionali e quelle dell’arcipelago della solidarietà. Finché non si riesce a farlo efficacemente, all’opposto del negare l’evidenza vanno prese a prestito le parole con cui il direttore della Caritas don Ambarus ringrazia "le persone che hanno bussato affrontando la vergogna del chiedere” e si scusa per il fatto che “noi e la città tutta ci siamo distratti o peggio ancora abbiamo girato gli occhi e il cuore dall’altra parte”.

* Andrea Catarci, coordinatore del Comitato scientifico di Liberare Roma