Roma, su 8 mila spazzini, 1800 non possono lavorare. Rifiuti, il disastro Ama
Colomban prepara esodi e licenziamenti: “Personale superiore al necessario”
Spazzini che non possono spazzare, dipendenti “inabili” grazie a visite mediche che hanno certificato che non possono alzare pesi, figuriamoci raccogliere da terra i rifiuti o spostare cassonetti. La disfatta dell'Ama la racconta l'assessore alla partecipate del Comune di Roma, Massimo Colomban: 1800 persone a scaldare la sedia.
La verità sull'ama arriva dall'audizione in Commissione Trasparenza di Massimo Colomban, il nuovo uomo forte del Campidoglio chiamato a curare il cancro di Roma: le società partecipate. Alla Commissione dice: “"In Ama ci sono 1.800 dipendenti inabili su un totale di 8mila. In una società normale la percentuale di dipendenti inabili è del 2 per cento. Dobbiamo essere pronti anche ad un cambio di posizioni. L'azienda ha un numero di personale superiore al necessario. Ci sono posizioni di rendita tra i lavoratori. Dobbiamo rilanciare le società e rimboccarci le maniche". Lo ha detto l'assessore Massimo Colomban in commissione Trasparenza. "Io sono stato il promotore del codice etico che impone integrità morale che vorremo applicare a tutte le partecipate - ha aggiunto - i costi di un'azienda non devono ricadere sui cittadini. Stiamo mettendo mano ad un ginepraio complesso".
IL VIDEO DELLA COMMISSIONE TRASPARENZA
Per quando riguarda l'incasso della Tari "Stiamo soffrendo percentuali di mancato pagamento vicino ai venti punti percentuali" e "Dobbiamo puntare sul recupero dell'evasione" Lo ha affermato in commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, il direttore generale di Ama, Stefano Bina, confermato oggi nell'incarico. "Stiamo lavorando per il piano industriale di Ama - ha concluso - ipotizziamo di poterlo produrre verso fine aprile".
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