Roma
Roma, “tecnici non graditi all'amministrazione”. Purga 5 Stelle contro gli ex
Insulti e oltraggi sulla pagina social del consigliere Ferrara contro gli ex Paolo Berdini, Carla Ranieri e Francesco Sanvitto. "Sono merde"
Insulti sui social e purghe contro chi non “è gradito” all'amministrazione a 5 Stelle che governa Roma. Succede sui social dove la furia iconoclasta di alcuni esponenti colpisce l'ex assessore Paolo Berdini, il coordinatore del Tavolo della Libera Urbanistica, Francesco Sanvitto e l'ex capo di Gabinetto di Raggi, Carla Raineri.
La pagina Fb piena di insulti contro chi si è lasciato alle spalle l'esperienza movimentista è quella del consigliere comunale Paolo Ferrara, spesso protagonista di bizzarrie comunicative, cacciato da capogruppo in Campidoglio e ora concentratissimo sulle vicende di Ostia e nella campagna social per tessere le lodi del sindaco per ogni millimetro quadrato di asfalto, rigenerato dal Comune.
Nel mirino della pagina ci finiscono in un sol colpo l'ex assessore e urbanista Paolo Berdini, dimessosi per la vicenda dello Stadio di Tor di Valle, la magistrata Carla Raineri, teste pesante al processo contro Raffaele Marra e Francesco Sanvitto, uno dei supporter del Movimento che non solo ospito la centrale operativa elettorale di Raggi ma fu uno dei protagonisti del programma Urbanistico M5S, puntualmente dimenticato.
A accorgersi della pagina densa di diffamazioni, insulti e accuse è stato proprio l'architetto Sanvitto che ha replicato con un post in cui non solo evidenzia gli “insulti ed oltraggi verso liberi professionisti ma scoperchia la pentola della “purga professionale” alla quale vengono sottoposti tutti gli esperti che abiurano al “vangelo secondo i 5 Stelle”.
Scrive Sanvitto: “Oggi ricevo questo link della pagina gestita da un Consigliere di maggioranza al potere, pagina dove vengono accolti insulti ed oltraggi verso liberi professionisti. Non è il primo caso perché anche il nostro Sindaco si è permesso di diffamarmi come professionista incompetente al momento dell’archiviazione della denuncia fatta dal nostro TdLU”.
"Le ritorsioni contro il libero pensiero"
Sanvitto è pesantissimo: “L’ altro giorno un mio cliente per cui ho presentato un progetto per ottenere il “permesso a costruire” mi ha riferito che un dirigente apicale dell’assessorato gli ha detto che : “l’ Arch. Sanvitto non è persona gradita all’ Amministrazione”. Il risultato è che alcuni professionisti, che hanno il difetto di viaggiare lungo il binario delle norme e delle procedure e di segnalare quelli che apparentemente sembrano prendere scorciatoie, diventano “sgraditi” ed oggetto di denigrazione pubblica. Il risultato di tale operazione di denigrazione di professionisti è quello di perdere clienti, lavoro con enorme danno economico, con progetti in attesa di completamento di istruttoria da anni e “preavvisi di diniego” fatti per allungare il brodo usando a pretesto bizzarre pseudo-interpretazioni delle norme. Poi ci sono altri professionisti che, magari erano famosi per passare tangenti e che, magari sono inquisiti assieme a funzionari del Comune, ma sono “graditi” ad una parte dell’Amministrazione visto che le loro “pratiche” amministrative riescono ad avere iter più veloci. Non scrivo per lamentarmi, scrivo perché mi indigna dover vivere amministrato da chi usa il potere per intimidire e lanciare messaggi più o meno palesi, ragione per la quale un dipendente pubblico starà ben accorto quando il destino lo porrà di fronte al professionista messo alla gogna da sindaco e Consiglieri comunali potenti nelle commissioni”.
La vicenda finirà in Tribunale
Nel nostro TdLU ci sono professionisti capaci che vanno tutelati e difesi ed il Tavolo ha già querelato il Sindaco per diffamazione ed ora querelerò questo Consigliere che approva sulla pagina pubblica che gestisce questi ignobili insulti. Speriamo che in questa nostra città possa tornare la possibilità di un confronto civile e che la libertà di critica e di opposizione alla gestione alla Res Pubblica possa essere espressa senza dover temere ritorsioni e… speriamo che non si ritorni ai manganelli e l’olio di ricino”.