Roma

Roma, tra Bertolaso e Marchini è amore civico anti Cinque Stelle

Scambio di complimenti, preludio di trattativa

E' uno scambio affettuoso di complimenti, preludio ad un accordo al quale si lavora da giorni. Tra Guido Bertolaso e Alfio Marchini scoppia l'amore "civico" e, come anticipato da affaritaliani.it i due candidati si avviano verso un percorso comune.
Ad aprire il corteggiamento è stato Bertolaso che ha indirizzato l'hastag #tolleranzazero anche verso la politica e i partiti che hanno amministrato Roma negli ultimi 20 anni e questo, proprio nel momento in cui Marchini varava la sua campagna di affissioni incentrata sulla "lontananza dai partiti". Due claim che hanno spostato l'asse dei due candidati verso quell'antipolitica "moderata" sulla quale ha costruito la sua fortuna il Movimento Cinque Stelle. entrambi, però, precisano che il loro programma è "per costruire" e "rimettere a posto la città", invece che ispirato alla sindrome da "azzeramento".
E così i due candidati che ben conoscono l'astio dei romani nei confronti della politica sfociato nel non voto, iniziano a cinguettare. Dice Bertolaso: "Con Marchini ci potrebbe essere una possibile convergenza nel senso che, essendo di fatto gli unici due estranei alla politica e a tutti i danni che la politica ha combinato soprattutto a Roma, siamo due tecnici, due manager e quindi due personaggi che potrebbero trovare un modo di dialogare e lavorare insieme. Siamo gli unici due che parlano di Roma".
Risponde Alfio Marchini in tour al mercato di Campo de' Fiori: "Io prendo atto semplicemente della generosa espressione che Bertolaso ha avuto nei miei confronti dimostrando di dire ciò che pensa anche quando forse, come spesso è accaduto, può essere controproducente per lui. È merce rara trovare qualcuno che dica ciò che pensa in politica, che anteponga l'amore per Roma all' egoismo partitico".
Poi arriva Rocco Buttiglione, vicecapogruppo di Area Popolare alla Camera, che benedice cattolicamente il "fraseggio a centrocampo": “Berlusconi appoggi Marchini e dia inizio alla ricostruzione in Italia di un centrodestra di governo, europeo, capace di confrontarsi con Renzi e di superarlo sul terreno di una coraggiosa politica riformista. La fortuna – prosegue - mette nelle mani di Berlusconi la possibilità di dare una svolta positiva alla politica italiana. Esca dal cono d'ombra di Salvini e della Meloni, faccia una scelta coraggiosa nella direzione dei moderati, riallacci un dialogo positivo con Alfano e con Cesa. Marchini e Parisi hanno molti tratti in comune e la costruzione di una forza di centro o centrodestra chiaramente all'interno del Ppe può ricominciare da queste due candidature. Civettare con gli estremisti ed i populisti non porta da nessuna parte ed aggrava tutti i problemi del Paese”.
E visto che per far sbocciare l'amore occorre un corteggiamento intenso, Bertolaso precisa, anche per non dare adito a voci di abbandono o di ticket: "Non ho detto che io convergo su Marchini, ho detto che ci potrebbe essere una possibile convergenza. Se troveremo un punto di convergenza ben venga altrimenti andremo avanti lo stesso cercando di portare le nostre idee davanti alle urne e saranno poi i romani a decidere. Io sono stato candidato per fare il sindaco quindi non ho nessuna intenzione di rifugiarmi in un angolo e di occuparmi di qualcosa che non sia il ruolo del sindaco. A Roma - ha aggiunto Bertolaso - il ruolo del sindaco è quello fondamentale, è il vero manager della città. Non è il city manager che invece è quello che esegue le direttive, le strategie, gli ordini politici che definisce il sindaco. Io sono stato un esecutore nella mia vita ma ormai ho acquisito una certa esperienza".