Roma
Roma trema, turismo distrutto: -70% di spesa. I dati shock
E' uscito il report di Intesa San Paolo che però aggiunge: "Si prevede un biennio di ripresa". E suggerisce come agganciarla
La pandemia ha provocato una rilevante contrazione della domanda di turismo sia a Roma (-74,1%) che nel Lazio (-71,8%), con un calo più contenuto delle presenze turistiche italiane (circa -45%) rispetto a quelle straniere (circa -88%). E la spesa per il settore fa registrare un -70%.
E' quanto emerge da “Scenario e prospettive di ripresa della filiera turistica a Roma e nel Lazio”, l’analisi presentata da Intesa Sanpaolo e Srm, Centro Studi collegato al Gruppo bancario, nel corso di un webinar che ha coinvolto i principali operatori regionali del settore. Si stima che la crisi abbia tagliato oltre il 70% del valore della spesa turistica registrata nel 2019 e il 75% del fatturato delle imprese del settore “core” della filiera turistica romana, con un impatto negativo sul Pil di -1,97% (Italia -1,48%). La grave emergenza sanitaria e il contagio diffuso a livello internazionale hanno sottoposto - ricorda lo studio - tutte le economie a tre tipi di shock: shock dell’offerta per la chiusura delle attività commerciali e produttive; shock della domanda come conseguenza del lockdown e shock degli asset finanziari per l’aumento della volatilità e per il peggioramento della situazione finanziaria.
A questi tre fattori ne vanno aggiunti almeno altri due, legati da un lato a fattori istituzionali e geopolitici, e dall’altro alla componente psicologica individuale e di massa. In un contesto macro-economico che si prevede "in miglioramento", il turismo affronterà dunque ancora una sfida rilevante. In termini di valore aggiunto, si stima che la ripresa della domanda turistica possa far recuperare tra 451,5 milioni, 1.300 milioni e 1.624 milioni di euro, quindi solo un parziale recupero rispetto a quanto perso nel 2020. Le prospettive per l’immediato futuro lasciano sperare in un biennio in recupero. Tra le priorità da affrontare per le imprese del settore c’è, ricorda Intesa San Paolo, quella di adeguare le strutture ai protocolli sanitari, con particolare attenzione alla salubrità degli ambienti. Per riconquistare il turismo internazionale sarà necessario puntare su politiche di marketing forti e coordinate, orientate sia agli aspetti digitali che a quelli sostenibili, e su una riqualificazione dell’offerta di prodotti e servizi, per valorizzare al massimo la fascia medio-alta della domanda nazionale e straniera. Nel Lazio le previsioni per il 2021 indicano un recupero di presenze.
Spiega Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo: “A causa della pandemia il settore turistico, tra i più duramente colpiti, sta affrontando diverse criticità determinate da un contesto particolarmente complesso. Dopo un lungo periodo di difficoltà, le imprese laziali di questo comparto nei prossimi mesi avranno diverse occasioni per ripartire e il nostro Gruppo continuerà a sostenerle, offrendo loro assistenza nella delicata fase di ripianificazione delle attività". Intesa Sanpaolo, sin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, ha messo in campo misure nazionali significative per le aziende dell’industria turistica: un plafond da 2 miliardi di euro a sostegno della liquidità e un accordo con Federalberghi che ha permesso la sospensione fino a 24 mesi delle rate dei finanziamenti in essere. "Nel 2020 abbiamo concretamente sostenuto l’intero sistema produttivo laziale. Basti pensare che abbiamo erogato finanziamenti a medio-lungo termine a famiglie e imprese, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 3,5 miliardi di euro, abbiamo inoltre concesso oltre 40.000 moratorie per un controvalore di circa 5 miliardi di euro, e favorito 17 accordi regionali di filiera”, conclude Monceri.