Roma

Roma, un liceo censura la rivista Scomodo: “Parla di aborto: è divisiva”

Il Consiglio d'Istituto del Liceo Amaldi ha vietato la diffusione della rivista studentesca. Studenti in rivolta: “Roba da Minculpop”

Il Liceo Amaldi di Tor Bella Monaca ha censurato la rivista “Scomodo”: il consiglio d'istituto ritiene che la rivista sia per l'appunto “scomoda”, o meglio troppo divisiva perché parla di tematiche controverse come l'aborto.

A scatenare la censura, sarebbe stata infatti l'inchiesta apparsa nel numero 45 della testata, incentrata sulle difficoltà per le donne che vogliono abortire. “Il giornale - si legge in un estratto del verbale del consiglio d'istituto del 15 maggio scorso, riportato da “Scomodo” in un post su Instagram - è discriminatorio perché tratta argomenti come il diritto all'aborto, sottolineando la scarsa assistenza finanziaria ma non i problemi delle famiglie numerose che ricevono ancor meno sostegno”. “Inoltre - si legge ancora nel verbale riportato da “Scomodo” - il giornale utilizzerebbe simboli esoterici come il numero 666. Sembrerebbe Inoltre evidente l'orientamento politico riconducibile alle idee promosse dal World Economic Forum".

“Nella scuola - avrebbe aggiunto la preside - non dovrebbero trovare spazio argomenti di visivi, capaci di creare contrapposizioni ideologiche anziché un confronto costruttivo”.

“Scomodo”: “Un atto grave”

“In 7 anni di distribuzione gratuita nelle scuole - si legge nel post su Instagram - è la prima volta che una scuola proibisce informalmente la distribuzione della nostra rivista. Ci sembra un atto grave di limitazione della libertà degli studenti, oltre che una prospettiva irresponsabile nell'ottica di condivisione e di cultura e conoscenza tra nuove generazioni. Ci indigna oltretutto vedere come in un simile contesto il diritto all'aborto possa essere considerato come un tema da censurare. Questo anche la luce dell'indipendenza editoriale di 'Scomodo' e dello sforzo costante nel fornire ai nostri lettori contenuti verificati e approfonditi. Siamo vicini alle ragazze ai ragazzi e li ringraziamo di cuore per aver scelto distribuire il numero nonostante il divieto”.