Roma
Romanzo sceneggiato sulla borghesia progressista. Marco Ferrante in libreria
Il vicedirettore di Videonews Marco Ferrante dà alle stampe l'ultima fatica letteraria: Ritorno in Puglia, una saga familiare tra progressismo e illusioni
Un tuffo nella bellezza della Puglia al Teatro Argentina: martedì 7 maggio il giornalista e scrittore Marco Ferrante presenta il suo nuovo romanzo Ritorno in Puglia, edito da Bompiani. Appuntamento alle ore 17.30 nella sala Squarzina del teatro di Largo Argentina.
A dialogare con i lettori, insieme all'autore, ci sarà lo scrittore e poeta Mario Desiati. Ad aprire il sipario sulle quasi quattrocento pagine scritte con la maestria del cronista, capace di leggere i fenomeni sociali, e la creatività di uno sceneggiatore, sarà il regista e direttore del Teatro di Roma, Luca De Fusco. La lettura di alcuni brani è affidata, invece, all'attore e presidente della Fondazione Teatro di Roma, Francesco Siciliano.
Una vita tra giornali e televisione
Nato a Martina Franca, in provincia di Brindisi, classe 1964, Marco Ferrante è un giornalista di lungo corso, transitato dalla carta stampata alla televisione. Ha collaborato con diversi quotidiani, tra cui Il Messaggero Il Foglio, Il Riformista, Il Sole 24 Ore e Panorama, per poi approdare al piccolo schermo. E' stato vicedirettore di La7, e attualmente è a Mediaset, vicedirettore di Videonews.
Ritorno in Puglia arriva dopo altri due romanzi: Mai alle quattro e mezzo (Fazi 1998) e Gin tonic a occhi chiusi (Giunti 2016), con i quali ha partecipato a due edizioni del premio Strega. Ha scritto anche due libri di ritratti, Casa Agnelli (Mondadori 2007, 2008) e Marchionne (Mondadori 2009, 2011, 2018).
La quarta di copertina
Come si legge nella quarta di copertina: “Marco Ferrante scrive un romanzo sugli slanci e la contraddizioni di una borghesia che si dichiara progressista ma che è animata dai moventi più inconfessabili, e sulle illusioni che possono sostenerci per una vita intera oppure farci imboccare la strada sbagliata. E dà vita a una storia che si legge come una avvincente saga familiare ma ha la densità di una tragedia”.