Rutelli è il "killer" per i Cinque Stelle. Se il Pd di Renzi perde Roma è finita
Gentiloni, poi Franceschini, De Micheli, Faraone, Guerini, Lotti. E ancora Anzaldi, Sensi sino al nuovo capo ufficio stampa della Camera dei Deputati, Stefano Menichini di fresca nomina. Se con Renzi i "rutelliani" della prima e seconda ora moltiplicano poltrone e responsabilità, a Roma il presidente del Partito, Matteo Orfini, supera ogni previsione dichiarando apertamente che "se dovessi ispirarmi a qualcuno per la formazione della prossima Giunta di Roma Capitale farei riferimento alla prima Giunta Rutelli".
Se c'è un soggetto che nel Paese "dà le carte" è proprio Rutelli. Orfini pensa a una giunta "Rutelli-ter" ben sapendo che uno dei due candidati è stato immatricolato nella "fabbrica" rutelliana ed è quel Roberto Giachetti che si agita nelle periferie romane con un calendario di incontri degno di un maratoneta, sospinto da un'altra rutelliana come la presidente del Pd Lorenza Bonaccorsi. Ma perché tanta attività per un ex sindaco sì innamorato della sua città ma che coltiva il sogno di prendere il posto della Irina Bokova come direttore generale dell'Unesco, l'Agenzia delle Nazioni Unite per la cultura l'educazione e la scienza?
La risposta è semplice. I sondaggi che per mesi hanno dato il Movimento Cinque Stelle primo a Roma e che, sotto la spinta del Pd che riempie di candidati Roma e le "disgrazie" amministrative dell'M5S a livello nazionale, mostrano le prime crepe. Rutelli e Renzi la strategia per Roma l'avrebbero studiata a tavolino: tornare tra la gente con gli uomini "migliori" e far convergere tutto e tutti intorno a un programma che lo stesso Rutelli sta scrivendo attraverso lo strumento de La Prossima Roma. Se i piccoli Grillo, usano la Rete per dialogare tra di loro e costfruire il consenso sul caos lasciato da Alemanno e Marino, Rutelli e i boys hanno lanciato un network imponente costruito su pochi punti programmatici ma qualificati. Nessun libro dei sogni ma un coerente elenco di progetti, realizzabili nel breve-medio termine per il rilancio della città. Perché se il Pd di Renzi segretario perde Roma e la lascia al Movimento, sarà difficile rimanere in piedi. E allora Rutelli si è trasformato nel "padre nobile" del progetto che ha un unico obiettivo: costruire il vallo che costringerà i Cinque Stelle alla sconfitta, grazie a un programma "civico", nonostante la diaspora dell'ala sinistra di Fassina e Marino. Un vero piano di emergenza politica per una città che vive ormai nell'emergenza quotidiana.
Proprio Orfini è stato chiaro: "Siamo in testa nei sondaggi. Il Movimento 5 Stelle sta crollando perché emerge ogni giorno di più la pochezza amministrativa dove amministrano. Adesso problemi di abusivismo edilizio anche a Bagheria, ne esce una al giorno. Amministrano dieci città, è difficile fare così male. A destra la situazione piuttosto caotica. Noi aspettiamo di sapere chi ci sfiderà. Mi sembra che ci siano solo candidature contro il partito democratico e i suoi alleati, perché un centro sinistra c’è e parte come favorito”. E conclude: "Se Marino ritiene di doversi candidare insieme a Fassina in una sorta di riproposizione del 'club dei rancorosi'. In bocca la lupo. Il Pd in questo momento si trova in uno scenario in cui abbiamo tutti contro, questa è la dimostrazione che siamo i favoriti".
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