Roma
Ryder Cup 2022: il Golf è quella malattia che guarisce dalle malattie vere
Verso la Ryder Cup 2022. Antonio Gazzellone rivela i segreti di uno sport emozionate, che piace soprattutto ai bambini
di Antonio Gazzellone
Ma poi il Golf a cosa serve? Spesso identificato con un bel prato verde, con una mazza, con una pallina, o in alcuni casi con un maledetto movimento, il golf è ben altro. È salute, rispetto, valori ed obiettivi: in sintesi non solo un gioco ma ciò che si impara praticandolo.
Pensiamo a quante volte, recandoci in campo pratica (porzione del circolo da golf destinata al solo allenamento), vediamo bambini, anche piccoli, che eseguono degli swing (movimento con cui si porta la testa del bastone da golf a colpire la palla) decisamente migliori rispetto agli adulti.
Questo perché nei più piccoli c’è una facilità nell’apprendimento migliore e decisamente più veloce e reattiva a nuovi stimoli, così in quei circoli dove i maestri riescono a creare un ambiente divertente, che non “concentri” tutto sulla tecnica ma dia naturale sfogo all’inclinazione ed alle doti personali del bambino, vediamo raggiungere risultati anche migliori.
Le piccole competizioni amatoriali poi, con lo stimolo agonistico, sviluppano una corretta e sana competizione, sempre rivolta però a migliorare sé stessi; aspetto che certamente aiuterà i ragazzi anche nel processo di crescita e risulterà fondamentale anche negli impegni scolastici. A chi poi, con un approccio superficiale, pensa al golf esclusivamente come sport prettamente individuale, suggeriamo di andare a vedere nei vari club dei giovani dei circoli, cosa accade realmente.
Pomeriggi, se non intere giornate quando sono chiuse le scuole, passati ad allenarsi in gruppo con altri ragazzi, con un grande spirito di collaborazione, con aiuto reciproco e soddisfazione per i progressi dell’altro: questi sono i valori del golf dei giovani. Uno sport quindi che aiuta anche a fare squadra. E da più grandicelli quando affronteranno le gare fuori dal proprio campo, magari non ottenendo proprio il risultato sperato, ed un compagno di circolo vincerà la gara, gioirà certamente con lui (sperando magari di riuscire a fare meglio la prossima gara).
Durante le poche gare a squadre della stagione, si vedranno dei veri e propri team darsi battaglia per vincere per il nome del circolo; così giocatori, maestri di golf e dirigenti accompagnatori agiranno con grande spirito di cooperazione ed in solidarietà tra loro.
Così accade che quando si inizia a giocare a golf si cercherà di fare di tutto il possibile per migliorare. Lunghe sedute di allenamento in campo pratica da soli e con il maestro, la ricerca dell’attrezzatura più adatta al proprio gioco, la ricerca di un corretto equilibrio psicofisico.
Un ragazzo che volesse diventare professionista dovrà affrontare non solo tutte le difficoltà relative alla complessità del gioco ma dovrà capire che per arrivare “tra i Leaders” dovrà lottare contro gli altri ma prima di tutto contro sé stesso. Dovrà infatti combattere contro la voglia di mollare quando tutto sembra difficile ed impossibile, dovrà allenarsi nonostante il poco tempo che la vita quotidiana, già piena dei normali impegni, gli lascerà, senza curarsi del clima o della distanza per raggiungere il campo di allenamento.
Alle sedute tecniche di gioco ed ai giri di allenamento sul campo dovrà aggiungere l’allenamento in palestra per essere più solido e forte nel proprio gioco. Certamente avrà da soffrire perché per raggiungere un grande obiettivo, attraverserà certamente anche dei Momenti Negativi. Dovrà imparare a mandar giù le inevitabili delusioni date da gare andate male o da giornate meno positive. Sacrificherà per il golf le principali attività preferite dai suoi coetanei, non farà mai (o quasi) tardi la sera, seguirà un’alimentazione corretta, dirà no a fumo, alcool, droghe e ad altri tipi di svaghi, che poi tali non sono.
Ovviamente tutto ciò non è che un’anticipazione di come poi sarà la vita, quella vera. Se quindi un giocatore o una giocatrice non riuscirà a diventare un professionista, certamente avrà degli strumenti in più che lo aiuteranno a vivere, o meglio, a come fare più distanza giocando un ferro più corto. Per concludere, l'invito che mi sento di fare a tutti i genitori, per il bene dei propri figli, è potendo e verificandone le condizioni, di far giocare i figli a golf, vedranno poi che gli tornerà utile per tutta la vita.
Nelle prossime settimane andremo a conoscere i campi pratica ed i circoli di golf del Lazio, con la loro storia, gli aneddoti, le particolarità per avvicinarci con più consapevolezza al grande evento della Ryder Cup Roma 2022."