Roma
Sagra dell'Uva di Marino a rischio. Per gli stand prezzi proibitivi: è rivolta
La storica Sagra dove le fontane buttano vino rischia di fare flop: dal Comune quote di partecipazione alle stelle. Gli operatori: "Disertiamo l'evento"
La Festa dell'Uva di Marino, arrivata alla 99ma edizione, quest'anno è a rischio. Non è colpa della Peronospora che sta mettendo in ginocchio la vendemmia 2023 ma del bando che il Comune di Marino ha pubblicato da qualche giorno. I prezzi per gli stand più che per una sagra del vino sembrano adatti a un festival di champagne: 250 euro al metro quadro. Un costo esorbitante per gli operatori che stanno decidento di disertare l'evento previsto dal 29 settembre al 2 ottobre.
Una scelta quella dell'Amministrazione che ha fatto scoppiare una vera e propria rivolta tra le assocciazioni di ambulanti e standisti. Già, perché il regolamento messo a punto vieta anche la vendita di alcuni prodotti chiave per il business delle sagre: dalla porchetta agli alcolici la lista dei divieti sta scoraggiando un po' tutti.
Per partecipare un costo di 750 euro al giorno
Una situazione che ha messo in allarme anche i sindacati che hanno inviato una comunicazione a Comune e Prefettura per far rivedere il costo del suolo pubblico. A dar battaglia in particolare il sindacato con maggiore rappresentanza degli ambulanti: l'Ugl. "Siamo allibiti per le stratosferiche ed illegittime richieste che il Comune di Marino ha applicato per la assegnazione dei 22 posteggi del settore alimentare e dei prodotti tipici Regionali - tuona Marrigo Rosato, Segretario NazionaleAssociazione Nazionale Ambulanti Ana-Ugl - Il costo di 250 euro al metro quadro, che viene qualificato come "Contributo di partecipazione" e non come corrispettivo per l'occupazione del suolo pubblico, per 12 mq, la grandezza media di uno stand, corrisponde ad € 3.000, ovvero ad € 750 al giorno. Questi costi sono ingiustificabili perché non trovano corrispondenza in nessuna Legge dello Stato Italiano".
Anche la super assicurazione
"Sono peraltro insostenibili per qualsiasi ambulante - continua Rosato - anche alla luce degli ulteriori obblighi e limitazioni a cui essi dovrebbero soggiacere per la partecipazione alla Sagra, tra cui una polizza assicurativa a garanzia di danni con un massimale di € 1 milione. Abbiamo già denunciato questi abusi al Prefetto di Roma ed al Sindaco stesso affinché revochino immediatamente questo Avviso che peraltro va in controtendenza con le decisioni del Governo e del Parlamento che hanno istituito il Canone unico per andare in contro ad una categoria in crisi e che ha subito 30.000 chiusure negli ultimi 5 anni a causa della pandemia e di altri fattori. Il Comune di Marino invece, incurante di tutto ciò, sta usando gli ambulanti per fare cassa e per spremerli come limoni. È un fatto gravissimo che denunciamo alle Istituzioni affinché non lo consentano ed invitiamo gli ambulanti a non inviare le domande di partecipazione alla 99ma Sagra dell'Uva"