Roma
Sagre e bevute, paga la Regione. Arsial: l'abbuffata dei contributi
E' come un juke box: chi è accreditato spinge il bottone della canzone desiderata, tira la leva e la Regione Lazio suona. Solo che la musica è sempre la stessa: una pioggia di fondi che arriva negli angoli più sperduti del Lazio e per iniziative che spesso nulla hanno a che fare con l'attività istituzionale di una Regione dove l'Irpef vola altissima e una quota parte viene immolata sull'altare dell'immagine. Insomma, se volete soldi dal bancomat di Nicola Zingaretti, organizzate almeno una sagra.
Se prima era la Provincia di Roma (presidente sempre Zingaretti) a sostenere la serie di microeventi che cambiano il volto del territorio e danno lustro ai localismi, il nuovo bancomat si chiama Arsial, attraverso la Direzione Generale e il servizio di Comunicazione e Marketing che, per "mission", dovrebbe promuovere e sostenere lo sviluppo e l'innovazione del sistema agricolo regionale. Tra le maglie larghe c'è invece spazio per piccole poste di "sostegno" la cui somma nel 2014 ha superato il milione e 600 mila euro e a febbraio del 2015 aveva già superato i 200 mila euro.
Ma vediamo nel dettaglio come l'Arsial sostiene, oltre allo sviluppo dell'agricoltura, il colesterolo e i trigliceridi dei cittadini del Lazio. A parte 1830 euro di contributo all'associazione nazionale allevatori bovini razza Charolaise e Limousine per la partecipazione dell'Arsial al primo meeting nazionale della vacche Charolais, 10 mila euro sono andati al Comune di Marcellina per un miniexpo agroalimentare in loco. Oltre 30 mila invece sono finiti nella casse di una cooperativa, la Coopcolture per sostenere "il viaggio nella terra degli etruschi", promosso dal Comune di Cerveteri; 3000 euro al Comune di Sezze per la Sagra del carciofo, 10 mila euro all'associazione La cittadella del Gusto per una super mangiata a Latina, mentre una festicciola a Veiano, denominata Borgo party, ha avuto una dote di 2440 euro, così come la sagra della tellina che però vale meno dell'olio di Canino, la cui promozione della "Strada" di euro ne ha avuti 3 mila.
Sempre nella Tuscia, la guida editoriale sul turismo equestre ha avuto un assegno da 5 mila euro come la festa della Castagna di Canepina e la festa del vino dei colli del Tevere di Castiglione in Teverina. Il prinicpio di gradualità del contirbuto è stato adottato per il Comune di Gallinaro dove la sagra del Cabernet e dei vini locali ha avuto 6100 euro. Poco più di 4 euro per ciascuni dei 1200 abitanti.
Ma quando il gioco si fa duro e l'immagine di un Comune come Sperlonga è affidata anche alla buona tavola, per la manifestazione gastronomica Sapori di mare l'assegno è salito a 36 mila e 600 euro. C'è spazio anche per l'abbachio di Roiate (1220 euro), la sagra della castagna di Vallerano e una misteriosa "La conserva della neve", la cui omonima associazione culturale ha ottenuto 3660 euro, forse utili per l'acquisto di frigoriferi dove conservare i cristalli d'acqua.
Ma quando a tavola ci sono organizzazione di peso, i cordoni regionali si allargano sino ai 22 mila e 692 euro con cui è stata data una mano ad una "iniziativa per la divulgazione della legalità nel lavoro in agricoltura". A chiudere la tabella delle spese dell'Arsial anche un assegnuccio da 21 mila euro e spiccioli alla socità Culinaria srl che cura nel cuore del parco dell'Appia Antica show cooking e vendite on line di prodotti di aziende laziali. Ovvio, con aggiunta di concerti jazz e tutto curato da uno chef che passa dalla musica alla promozione on line. Uno sguardo al suo profilo pubblicato sul sito dell'evento spiega immediatamente il motivo per cui l'ente regionale ci si occupa di sviluppo dell'agricoltura ha colto la palla al balzo e ha firmato il contratto di sponsorizzazione.
Infine, la grande abbuffata delle manifestazioni come Cibus, Biofach, Vinitlay e Mac Frut: qui il bancomat non conosce sosta e premia il cornettaro, il porchettaro che vogliono oltrepassare i confini regionali e pensare un giorni di aprire una sede in Cina e persino la grande azienda del Lazio che produce superalcolici, senza trascurare la cantina sociale che esporta in tutto il mondo uno dei vini più premiati del Lazio. Un'eccellenza che potrebbe tranquillamente fare da sè e che invece chiede e ottiene un aiutino dalla Regione.
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