Roma

Salvini consegna villino confiscato a disabili. Fuori la contestazione

Una donna, avvolta in una bandiera arcobaleno, contesta il leader della Lega: “Assassino”

Un villino confiscato alla malavita diventa la casa per una cooperativa che si occupa di ragazzi disabili. A consegnare l'immobile al Comune è stato il vicepremier Salvini. Ma fuori è scattata la contestazione al grido di “assassino”.

 

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha consegnato venerdì mattina al Comune di Roma un villino in zona borgata Fidene, periferia della Capitale, confiscato in passato ad un uomo più volte denunciato per i reati di estorsione, usura, ricettazione e riciclaggio di proventi illeciti, anche in concorso con la specifica aggravante del vincolo mafioso. L’intero immobile ed i box adiacenti sono stati stimati in 525.000 euro.

“Questa villa con giardino e box da dieci anni è inutilizzata: grazie alla collaborazione tra Municipio, il Comune e il Ministero dell’Interno mi auguro che nei primi mesi del 2019 venga assegnato a una cooperativa che si occupa di ragazzi disabili per il ‘dopo di noi'”, ha detto Salvini: “Al posto di un delinquente legato alla camorra e alla ‘ndrangheta, in galera per usura, ci saranno 5 ragazzi che dopo aver perso, spero il più tardi possibile, i genitori possano vivere una vita quanto più tranquilla e normale, con degli spazi aperti anche ai ragazzi del quartiere per riportare socialità laddove c’era delinquenza”.

Fuori la villa è però scattata la contestazione verso il leader della Lega. Una donna, avvolta in una bandiera per la pace, ha gridato più volte a Salvini: “Assassino”. La contestatrice ha anche provato ad avvicinarsi alla palazzina ma gli agenti di Polizia l'hanno tenuta a una ventina di metri di distanza.