Roma

Salvini show contro Raggi e Zingaretti. Mascherine gate: “Ma l'inchiesta?”

Il leader della Lega in Regione Lazio: “Serve una squadra di onesti. Il candidato giusto per Roma potrebbe anche essere un manager”

Salvini contro Raggi; Salvini contro Zingaretti per come ha amministrato il Lazio e per la vicenda del mascherine gate caduta nell'oblio. E ancora Matteo Salvini che alza la palla per gli alleati FdI e Forza Italia per le elezioni di Roma 2021: “Il candidato giusto non deve avere la tessera di un partito per forza, potrebbe anche essere un manager”.

Il leader della Lega lascia il centro di Roma e scopre l'orrenda periferia di via della Pisana, sede del Consiglio regionale del Lazio. Qui, di fronte ai quadri della Lega lancia la campagna d'estate invitando i pochi eletti col Carroccio e i molti transfughi a lasciare il Palazzo e a gettarsi nella mischia dei territori, delle persone e dei loro problemi. Il versetto è un estratto del vangelo secondo Bossi e Maroni che ha permesso alla Lega di radicarsi al Nord: mentre gli altri partiti chiudevano le sezioni, la Lega le apriva, riuscendo così a radicarsi in maniera formidabile tra Lombardia, Veneto e Piemonte e a ottenere quel risultato di diventare un vero partito, sopravvivere alla Prima Repubblica, andare al Governo con Berlusconi prima e Conte poi quindi tornare all'opposizione come partito strutturato e macinare consensi.

Il tema vero che emerge dall'assise leghista al Consiglio regionale del Lazio è che la Lega a Roma e nel Lazio pesa poco; ma diventa una macchina da consensi se Matteo Salvini ci mette la faccia, segno questo che il management leghista è ancora acerbo rispetto ai pesi degli avversari nel territorio. E così Matteo suona la sveglia al grido di “andate e fate proseliti”, “per la riscossa, ricostruzione e resurrezione di Roma e della sua regione”.

Poi il leader leghista, per alzare il tono e dare la carica riprende a picconare i due avversari storici: Nicola Zingaretti che alla Pisana è una specie di ologramma sbiadito che viene acceso un paio di volte l'anno e Virginia Raggi che da sindaco di Roma non ha mai costruito un rapporto istituzionale chiaro con la Regine Lazio e i suoi fondi che, tradotti, significano soldi. Quelli che invece Zingaretti spende a piene mani e con obiettivi sempre mirati. Praticamente un cecchino che dove punta il fucile del denaro fa sempre centro.

Raggi “manco se diventa Wonder Woman”

Ai limiti del politicamente scorretto, Salvini manda l'ennesima frecciata a Virginia Raggi e alla sua gestione del Campidoglio: “Occorre amore, non occorre un potere speciale ma una squadra speciale, alla Raggi potremo dare i poteri di Wonder Woman ma non servirebbe a nulla”.

La corsa verso le elezioni di Roma 2021

Ancora Salvini agli apostoli: “A Roma serve una squadra speciale: persone oneste, concreti e competenti, non una sola persona speciale o sindaco speciale. Serve un gruppo di almeno 50 persone che, però, riportino ordinaria amministrazione, pulizia, decoro e manutenzione”. Sul candidato ideale per il centrodestra, il futuro sindaco di Roma “non è detto che debba avere la tessera di partito in tasca. Potrebbe essere anche un manager”.

Mascherine gate, il silenzio è calato sulle indagini

“Sono l'ultimo a voler risolvere i problemi con la magistratura, ma dare soldi a società che non esistono è troppo, faccio appello alla Procura di Roma: venite qui. Cercasi magistratura libera e indipendente, undici distrazioni per 35 milioni meritano la presenza della magistratura qui”. E poi aggiunge: “Se servirà porterò io la documentazione: abbiamo milioni e milioni buttati nel cesso. Sono stati ascoltati Fontana e altri, ora aspettiamo che anche Zingaretti sia ascoltato. Sino a quel giorno non potrò dire che la giustizia è uguale per tutti”.