Roma

San Camillo depredato, intercettazioni: “Se entra la magistratura fa strike”

Il 15 settembre del 2015 l'architetto Alessandro Agneni, ritenuto una delle figure di spicco dell'inchiesta 'Piramide' sui lavori al San Camillo-Forlanini, parlava al telefono, ignorando di essere intercettato, con Maurizio Canghiari, amministratore della Orion Costruzioni, commentando il positivo esito per la gara del Giubileo, aggiudicata dallo stesso attraverso la Lybra spa e rinfacciandogli i problemi che stava avendo in merito al Lancisi.

 


“Sul Padiglione "Lancisi sono state fatte delle porcate... So' stati contabilizzati due milioni e mezzo di lavori su lavori mai eseguiti. Cioe' a Mauri' ma tu pensi che se io non la rimetto in parallelo, tu pensi che ne esci vivo? Non credo Mauri'... Perche' li' c'e' la Corte dei Conti, li' c'e' un danno erariale...".
Cosi' "Alla prima, quindi come tu me conosci - si legge nell'ordinanza del gip - e se vuoi veni' d'accordo con me a sto giro deve esse liscio come l'olio, perché io, come si dice gia', del Lancisi so' avvelenato". Piu' avanti, nella stessa conversazione, Agneni dice a Canghiari: "Se entra la magistratura dentro quel cantiere, Mauri', fa come se dice strike, ognuno per le proprie responsabilita' e quindi...".

I CONTRATTI COL TRUCCO
"Io sono molto fiducioso pure sul discorso dei lavori complementari. Nel senso che voi c'avete tutti 'sti contratti che vanno spremuti. Nel senso che c'avete i contratti che vanno aumentati del 50%...capito?". A parlare, in un dialogo intercettato e riportato nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Flavia Costantini su richiesta della procura, è Alessandro Angeni, considerato dagli inquirenti come una delle figure centrali dell'inchiesta "Piramide". Parlando con un altro indagato, Agneni spiega: "Tu il contratto ovviamente lo puoi...diciamo con l'assenza del committente...lo puoi incrementare".