San Giovanni-Pantano: è subito amore. Pendolari e curiosi pazzi per la Metro C
La nuova stazione regge alla prova del nove nel primo giorno feriale
di Massimiliano Martinelli
Rivoluzione San Giovanni, tra i romani e la nuova stazione della Metro C è subito amore. Folle di pendolari e curiosi presenti per il collaudo definitivo della stazione-museo.
Dodici minuti. Cinque volte la Metro A, il doppio della Metro B, l'equivalente di un autobus. Questa l'attesa, minima, tra un treno e un altro della linea; saltare una corsa significa ritardo assicurato. Il viaggio tra Roma e la periferia est della Capitale parte dalla stazione di Monte Compatri-Pantano, una struttura moderna nel bel mezzo di una zona quasi desertica. Bastano pochi stop e alla Fermata Finocchio il vagone è già quasi pieno. All'altezza di “Bolognetta”, inevitabilmente, è già caccia al posto. “Ricordiamo che è attivo il capolinea della stazione San Giovanni” si sente dall'altoparlante, forse un modo per sottolineare anche con se stessi l'evento straordinario. Dopo oltre 30 minuti di viaggio relativamente senza problemi si arriva all'atteso capolinea, dove si sentono i primi scricchiolii. La presenza di una sola rampa per l'uscita non permette un deflusso immediato, rallentato già dallo stupore e la curiosità generale. Ai tornelli della Metro A, dove bisogna timbrare il biglietto una seconda volta, si registrando lunghe file. Incomprensioni e disagi tipici della fase di rodaggio, che però fanno innervosire molti pendolari.
Al termine della traversata è tempo di passare la palla ai romani, giudici supremi sulla qualità del trasporto pubblico. Una signora risponde di corsa, troppo di fretta per fermarsi: “È andata bene, ora proseguo fino a al Colosseo. Certo, se passassero più spesso...”. “Se funziona sempre così è comodissima – commenta il signor Mauro, impegnato nel collaudo – ci ho messo 20 minuti da Torrenova a qui”. “Sicuramente meglio di niente”, commenta più cauto un terzo passeggero. L'anima archeologica della stazione è poi certamente la migliore. I reperti antichi in mostra tengono incollati al vetro turisti e romani, pronti ad immortalare statue, vasi o frammenti di opere con il proprio telefonino.
Tanti i pendolari già pronti a mettere in difficoltà la stazione, come molti sono i semplici curiosi, armati di biglietto e pazienza per testare con mano il frutto della lunga attesa. La stazione supera così con buoni voti la prova del nove nel primo giorno feriale, chiamata a far fronte ad un flusso di passeggeri a pieno regime. Tra i romani e la nuova linea scocca subito la scintilla, d'altronde l'amore tra utenti sempre in ritardo e nuove infrastrutture funzionali non può che essere immediato.
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