Roma

Sanità, liste d'attesa: è rivoluzione. Multe a chi non si presenta alle visite

Ospedali e strutture private dovranno rendere pubblici posti disponibili per ricoveri e visite specialistiche

Pronto l’assalto finale della Regione alle liste di attesa vero “tallone d’Achille” del sistema sanitario regionale e cruccio del Presidente Nicola Zingaretti. Tutti i parametri fondamentali dopo quattro anni di governo, sono a posto, conti in regola, qualità delle cure migliorata, potenziata la medicina territoriale, tutto torna perfino l’uscita dal commissariamento, tranne l’accesso al sistema che in questi anni è peggiorato. Da qui l’urgenza di predisporre l’assedio.

 


Le linee del piano sono state anticipate nel corso del congresso dei medici di medicina generale che si è svolto come da anni a Ferentino in provincia di Frosinone. Due le azioni principali che marceranno parallele, 10 i milioni messi a disposizione per finanziare le azioni previste. Il primo passaggio è eliminare le circa 70000 prestazioni prenotate e con appuntamenti fuori tempo massimo. I cittadini prenotati saranno richiamati per effettuare l’esame ad un data ravvicinata.

Le azioni
Per fornire le risposte le strutture pubbliche saranno operative sulle 12 ore e, se necessario, anche nei week end. Per evitare che le liste di attesa si riformino appena concluso il progetto emergenziale e finiti i soldi, come accaduto nel 2015, parte il secondo pilastro del piano e che vede il medico di medicina generale assumere il ruolo di regista del sistema insieme ai medici specialisti. Il modello prevede che il cittadino esca dalla studio del proprio medico di fiducia con la prenotazione della visita in tasca e questo grazie all’informatizzazione dell’impegnativa per le visite specialistiche. Lo stesso accadrà da parte delle strutture ospedaliere, che dovranno procedere alla ripresa in carico del paziente con la prenotazione delle visite successive, se necessarie.

Visite di prossimità
La richiesta delle prestazioni avverrà cercando le strutture più vicine all’abitazione del richiedente. Insieme a queste due azioni ne sono previste altre a sostegno come il potenziamento del sistema del DottorCup che permette al medici di medicina generale di prenotare e ottenere entro 72 ore una visita ritenuta urgente, ed è allo studio l’ipotesi di multare chi prenota e non si presenta alla visita. Elemento centrale del piano la messa in trasparenza delle agende di prestazioni erogabili da parte delle strutture pubbliche che ora è ferma al 25% del totale, tante sono quelle fornite al Recup, e di quelle private che, come da accordi totalmente disattesi, dovranno mettere a disposizione il 30% delle prestazioni specialistiche. Fino ad oggi questo rifiuto del sistema a mettere in chiaro le capacità produttive di ogni azienda è stato l’ostacolo principale alla riuscita di qualunque piano di abbattimento delle liste di attesa perché nulla si è mosso nonostante gli impegni presi da tutti i soggetti in campo. Questo della trasparenza delle agende dunque è snodo centrale, tutto il successo del piano passa di li, diversamente sarà l’ennesimo flop.