Roma

Sanità, liste d’attesa infinite. Un anno per un'ecografia: Lazio maglia nera

Il 24% delle chiamate di denuncia dei cittadini arrivano dal Lazio, seguono Lombardia e Campania

La sanità del Lazio "malata" di liste d'attesa. Boom di chiamate al numero verde del Ministero della Salute: le maggiori lamentele sui tempi biblici vengono proprio dal Lazio.

 

Un dramma nazionale, che coinvolge Nord come il Sud, con ritardi in una prima visita specialistica o in una prima ecografia in ritardo che possono cambiare il destino di una malattia. A soffrire però più di tutti è però proprio i residente del Lazio, dal quale arriva una lamentale su quattro. È quanto rivela il rapporto del ministero della Salute, basato sulle telefonate arrivate al numero verde 1500, istituito proprio per individuare le criticità relative alle liste d'attesa nella sanità pubblica.

Le telefonate dei cittadini raccolte dagli operatori da ottobre a fine dicembre 2018 sono state circa 1.600 e sono giunte soprattutto da Lazio (24%), Lombardia (13%), Campania (8.6%), Sicilia (8%) e Toscana (7.8%) e Puglia (6%).

Le segnalazioni hanno riguardato problemi relativi a tempi eccessivi delle prestazioni di primo soccorso, o ancora, di primo controlli. Il Ministero parla poi nel report di "casi eclatanti" come quello dell'Asl Rm 1, poliambulatorio via Lampedusa, dove i tempi di attesa un'ecografia all'addome (controllo) è di un anno.

Il primato negativo tutto romano spetta infatti alla Asl Rm2 e la Asl Rm1 di Roma, che vantano il maggior numero di segnalazioni di criticità di tutta Italia. Tra le prestazioni di primo accesso, quella per cui si sono registrate più criticità è la colonscopia, l'arma principale per la prevenzione del tumore del colon-retto. Per quanto riguarda le vere e proprie lista d'attesa bloccate, ovvero quelle per le quali non è possibile neppure fissare un appuntamento: la prestazione più interessata è la visita oculistica, segue l'ecografia all'addome.