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Roma
Sanità, Papa Francesco in camper per gli anziani. La “santa flotta” raddoppia

Arriva il secondo camper del Papa per portare la sanità a quell'11 % di persone che hanno rinunciato a curarsi perché non riescono ad entrare nel sistema sanitario nazionale e regionale. Il mezzo è pronto e mercoledì sarà benedetto dal S. Padre nell'udienza generale in Sala Nervi, e poi via verso le periferie.

 


Questa volta il riferimento sono gli anziani, mentre la prima unita mobile si occupava di minori. Un ruolo fondamentale è riservato ai giovani volontari, il bando per il loro reclutamento partirà nei prossimi giorni in ogni parrocchia.
"Gli ultimi report ci dicono che in Italia ci sono 12 milioni di persone in condizioni difficili, di cui 4 in povertà assoluta e che stanno rinunciando a tutelare la propria salute generando una diseguaglianza insopportabile. Sono gli ultimi a loro  offriamo una sponda, un punto d'accesso". A spiegarlo è Giuseppe Milanese, presidente della cooperativa Osa, che coordina il progetto  'NontiscordardimeSenior'' in collaborazione con il Bambin Gesù e i medici di medicina generale della Fimmg.

Il secondo camper, dono del Santo Padre mediante l'Obolo di San Pietro, viaggerà per le infinte strade delle periferie romene per aiutare tutti gli anziani soli fragili emarginati che vivono in condizioni di precarietà economica psicologica sociale. Il progetto  coinvolge le parrocchie e i medici di Medicina generale, ed è articolato su  12 progetti di screening e prevenzione in vari ambiti: l'udito alla vista fino al diabete. Due le modalità d'intervento: una è quella dell'unita mobile, la secondo invece sarà costituita dai volontari che opereranno  in ogni parrocchia e che forniranno agli anziani consulenze e strumenti per il rispetto dei loro diritti, prenotare gli esami diagnostici, pratiche previdenziali . Il reclutamento dei giovani partirà nei prossimi giorni in ogni parrocchia.

"In tutta questa situazione di povertà c'e' un aspetto che a me non piace - aggiunge Giuspeppe Milanese- : l'aspettativa di vita. Noi in Europa viviamo un anno in più degli svedesi ma 20,2 anni di non salute, quelli in cui tra l'altro si spende di più, e loro soltanto 7. Questo perché i processi di screening e prevenzione funzionano maggiormente in quei Paesi. E in Italia non realizzare processi finalizzati agli anni della cronicità e' assolutamente antieconomico, oltre che antisociale".

Da dove ricominciare?
“Da una regia comune che veda la prevalenza dello Stato nel dettare le regole su questa vera e propria emergenza, come accade per i terremoti o per i migranti. Noi intanto facciamo la nostra parte". 
L'anno scorso con il lavoro del primo camper dedicato ai bambini  si sono effettuate 980 visite raggiungendo minori appartenenti a quattro parrocchie e due campi rom. E circa un centinaio di questi bambini sono stati in seguito visitati in maniera più approfondita proprio al Bambino Gesù  Numeri destinati ad aumentare nel 2017 con più visite e piccoli pazienti da seguire. Il prossimo 18 gennaio dunque si raddoppia e scatterà la fase 2 del progetto, quella che va a sostenere chi è costretto a fare i conti con la logica dello scarto e della solitudine.

 

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