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Roma
Sanità truccata a Roma: nei guai l'ex giudice Amodeo e il senatore Angelucci
Antonio Angelucci

Sanità, appalti, tangenti e traffico di influenze. Tra i nove arrestai per il nuovo scandalo della Asl Rm1 ci sono due indagati eccellenti: Franco Amodeo, ex magistrato di Cassazione, giudice estensore della sentenza Mediatrade e della condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni e il deputato Antonio Angelucci, deus ex machina della Tosinvest.

 


L'ipotesi di reato nei confronti di Angelucci è quella di traffico di influenze, mentre per Amedeo l'accusa è corruzione. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il deputato avrebbe chiesto al dirigente Asl Maurizio Ferraresi (agli arresti in carcere per corruzione) di contattare qualcuno capace di "interessarsi" a un procedimento che coinvolge la Tosinvest in Cassazione. La persona contattata da Ferraresi, sarebbe stata Franco Amedeo, ex magistrato al quale aveva promesso un certificato falso per una mastoplastica per una sua amica. L'intera operazione sarebbe infine sfumata per l'opposizione del presidente della Cassazione avvicinato da Amedeo.

Nell'ambito dell'inchiesta, i militari hanno eseguito 9 provvedimenti restrittivi emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma che dispongono la detenzione in carcere per due dirigenti di un’Asl della Capitale e un gestore di laboratori di analisi cliniche, nonché gli arresti domiciliari nei confronti di altri 6 tra dipendenti Asl e imprenditori.
I provvedimenti sono stati emessi nell’ambito di una articolata indagine della Procura della Repubblica di Roma che ha portato, tra l’altro, ad accertare gravi condotte corruttive e di turbativa di gara pubblica per l’assegnazione di opere manutentive di strutture sanitarie della Capitale.
Nell'ambito della stessa indagine risultano indagate altre 10 persone tra dirigenti e pubblici ufficiali, imprenditori privati e altri soggetti ritenuti coinvolti in una ramificata rete di reciproche facilitazioni affaristiche finalizzate alla realizzazione di profitti e vantaggi personali, perpetrate mediante traffici di influenze e la redazione di false attestazioni.

Sequestrati 4 mln. Il dirigente: "Io sono il re"
Sono due i sequestri effettuati dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla Asl Roma1 che, questa mattina, ha portato all'arresto di nove persone, tre delle quali in carcere. Le accuse, a seconda delle posizioni vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta. In particolare, stando a quanto si apprende, oltre quattro milioni di euro sono stati sequestrati per il presunto profitto illecito ricavato da una società di analisi cliniche riconducibile a Mario Dionisi, mentre 330mila euro sono stati sequestrati al dirigente Asl Maurizio Ferraresi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Ferrarresi, preposto alla commissione patenti, a partire dal 2010, avrebbe indirizzato gli utenti del suo servizio presso il laboratorio di analisi di Dionisi. Un servizio che l'imprenditore avrebbe ricompensato con circa 5.000 euro al mese. Un altro episodio che coinvolge la medesima struttura sanitaria riguarda una gara da 14 milioni di euro. In questo caso, insieme a Ferraresi sono indagati il dirigente Uoc Rm1 Claudio Cascarino, lo stesso Ferraresi e alcuni imprenditori.

In una intercettazione agli atti dell'inchiesta Cascarino affermava: "Io faccio affari. Io sono il re". In un altra intercettazione, uno degli indagati, parlando al telefono delle mazzette, dice: "Ho 5.000 globuli bianchi da consegnare".

La replica del senatore Anornio Angelucci
Il deputato Fi Antonio Angelucci, in una nota "in relazione all’avviso di garanzia oggi notificato dalla procura di Roma per l’ipotesi di traffico di influenze illecite per due assunzioni che non sono avvenute", si dichiara "totalmente estraneo ai fatti confermando la sua piena fiducia nell’operato della magistratura".

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