Sanità, Zingaretti abolisce il ticket. “Finita l'era della distruzione"
Risparmi stimati per i cittadini laziali per circa 20 mln di euro
Abolito dal 1 gennaio 2017 il ticket sanitario regionale: lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Abbiamo accelerato un provvedimento che segna uno spartiacque nella storia della sanità nella nostra Regione".
Il ticket regionale abolito dal 1° gennaio 2017, che era stato introdotto nel 2008 quando il disavanzo sanitario era superiore a 1,6 miliardi, riguardava tre prestazioni: risonanze e tac (15 euro), specialistica ambulatoriale (4 euro) e Fisiokinesiterapia (5 euro). Prestazioni il cui costo, dal 1° gennaio, non si dovrà più sommare al ticket nazionale della prestazione specialistica (36,10 euro) ed alla quota fissa (10 euro), per un risparmio totale per i cittadini laziali di circa 20 milioni di euro.
Il Governatore ha ripercorso la storia della sanità laziale a partire dal 2008. "Il disavanzo sanitario era 1,693 miliardi e i livelli essenziali di assistenza (Lea) erano inadeguati" e per questo venne introdotto il ticket regionale. "Il 2016 è stato l'anno della svolta con un disavanzo programmato a 160 milioni e i Lea a 169 punti".
Zingaretti ha poi citato alcune novità della sanità laziale: "un programma per edilizia e tecnologie da 264 milioni, l'apertura di 26 ambulatori attivi nei weekend e di 11 Case della Salute che diventeranno 24 entro il 2017 (10,8 milioni), il potenziamento tecnologico dei presidi con 12,4 milioni". Ed ha aggiunto: "Inoltre dal 2013 a oggi le assunzioni sono decuplicate, da 68 di tre anni fa alle 668 di quest'anno".
“Tutto quello che faremo sarà segnato dalla volontà di introdurre chiari, inequivocabili, criteri di giustizia sociale ed il prossimo passo sarà il provvedimento sulle liste d'attesa. Vogliamo far capire che la fase di distruzione della sanità laziale si è conclusa e che ora se ne sta aprendo un altra", ha concluso.