Santa Severa, Laziocrea replica: “Il business plan c'è”. Ma non si può vedere
Da Laziocrea riceviamo e pubblichiamo
In merito all’articolo “Stato imprenditore: Santa Severa, Castello delle meraviglie…a caro prezzo”, da voi pubblicato, LAZIOcrea spa, società in house che gestisce la struttura per conto della Regione Lazio, pur condividendo molti dei passaggi dello stesso, che di fatto confermano il successo del progetto, tiene a precisare che alcuni aspetti relativi alla sua presunta fragilità finanziaria non corrispondono alla realtà.
Al contrario di quanto sostenuto, esiste un business plan relativo alle attività del Castello. Questo viene costantemente monitorato, di pari passo con l’evoluzione del progetto. A questo proposito si può cautamente affermare che, a fronte di un probabile, leggero squilibrio economico/finanziario che verrà registrato alla fine del 2018, il progetto del Castello otterrà una sua autonoma sostenibilità già entro la fine del 2019, tempo relativamente breve per investimenti del genere.
Altro aspetto non condivisibile, è quello relativo al giudizio sul modello gestionale adottato. L’impostazione data al progetto va nella direzione di una collaborazione pubblico-privato, come i numerosi bandi di gara pubblici correttamente citati dimostrano. Per la gestione dei servizi del Castello si punta, infatti, ad una sinergia pubblico-privati, dove il primo si pone come garante della progettualità del sito, nell’ambito delle politiche tese a valorizzare sempre più il patrimonio immobiliare regionale e a creare un indotto economico per tutto il territorio interessato, mentre i secondi si prendono in carico i servizi, siano questi la ristorazione, i parcheggi, le attività commerciali e altro ancora.
Conclusa la fase di start up, che ovviamente richiedeva e richiede ancora un controllo più assiduo da parte della “proprietà”, al Castello di Santa Severa ognuno farà quindi il suo mestiere, con l’obiettivo di rendere sempre più efficienti e efficaci servizi che già oggi sia il territorio, nelle sue emanazioni istituzionali, economiche, sociali, sia gli utenti, stanno mostrando di apprezzare molto.
Risponde Fabio Carosi
Ben felici di sapere che esiste un business plan, documento però riservato visto che non è stato fornito. Qualora voleste farlo saremo lieti di pubblicarlo a testimonianza della trasparenza amministrativa di una società pubblica che impegna soldi pubblici e che ha l'obbligo di resocontarne la spesa. Così come avremo piacere di pubblicare gli esiti della gare d'appalto e i relativi vincitori per finire con un calcolo “non a spanne” sul break even point da voi indicato “presumibilmente” entro la fine del 2019.
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