Roma
Sardine alla romana a quota 51 mila. Il leader è Ogongo di Stranieri in Italia
Il leader è il giornalista kenyota naturalizzato romano Ogongo, capo della rivolta per far chiudere la pagina social del leader della Lega
Quota 50 mila ampiamente superata. Le sardine romane, il movimento partito dall'Emilia che si estende a macchia d'olio a Roma è già un branco con le idee chiare: portare tutti gli iscritti in piazza per trasformare il “moto ondoso” in uno tsunami, perché se succede a Roma succede nel mondo.
Capo carismatico dell'onda social è Stephen Ogongo, già animatore del “No odio day” dello scorso 10 agosto, giornalista e fondatore del movimento Cara Italia, lo stesso Ogongo impegnato nella crociata per la chiusura della pagina Fb di Matteo Salvini “perché il linguaggio alimenta l'odio”. Ogongo, 45 anni, originario del Kenya, è arrivato in Italia per studiare 25 anni e dopo un periodo di insegnamento universitario è caporedattore del gruppo di testate giornalistiche “Stranieri in Italia”.
Da ora anche “sardina romana” che, grazie a #romanonabbocca, #1MilioneSardine#Laziononsilega, #Italianonsilega cresce a velocità della luce. Scrive Ogongo: “Sardine per Roma" è un gruppo apartitico (ma non apolitico). Saranno ammessi tutti i post, a condizione che non contengano posizioni lesive contro persone o gruppi. Non sono consentiti quindi l'apologia del fascismo, l'omofobia o qualsivoglia comportamento riconducibile a forme di razzismo, come ci insegna la nostra meravigliosa Costituzione. Proibita la campagna elettorale per qualsiasi partito o candidato. Il linguaggio volgare, parolacce, offese non sono assolutamente permessi, così come non sono ammessi commenti che generano odio. Non sono ammesse pubblicità ad attività commerciali.SARDINE UNITE. Benvenute a tutte le sardine che vorranno aggregarsi a questa avventura fantastica per contrastare la politica dell'odio e del disprezzo della diversità.E' ora di SLegare questo Paese.
L'obiettivo è di arrivare a 100 mila sarine entro a fine della giornata. Poi partirà la comunicazione per invadere la piazza.