Roma

Savoia, “Vittorio Emanuele III al Pantheon? Scempio contro gli ebrei”

La presidente della Comunità ebraica di Roma contro i Savoia

“Seppellire Vittorio Emanuele III al Pantheon? Sarebbe uno scempio”, è così che la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello ha commentato la richiesta di alcuni membri di casa Savoia di deporre la salma nella basilica romana.

 

"Ho letto e sono convinta che le istituzioni su questo, come hanno dimostrato negli ultimi anni, sapranno prendere la posizione giusta. Sarebbe veramente uno scempio mettere la salma vicino a questo luogo che è stato quello della deportazione di tanti ebrei italiani", ha dichiarato Dureghello, a margine della conclusione del restauro del portico d'Ottavia.

Dopo l'annuncio del ritorno delle salme di Vittorio Emanuele III di Savoia e della regina Elena in Italia, infatti, è scoppiato un vero e proprio caso. Secondo quanto affermato da Emanuele Filiberto di Savoia, infatti, sarebbe stata sua zia Maria Gabriella a gestire il ritorno dei corpi in patria dopo la fine dell'esilio post-mortem. Maria Gabriella, però, non avrebbe chiesto il parere dei parenti riguardo alla scelta della città: non Roma e neppure Superga, ma Mondivì, vicino a Cuneo, al santuario di Vicoforte.


Intervistato dal Corriere della Sera, Emanuele Filiberto ha affermato: “La mia bisnonna, l'amata regina Elena seppellita a Cuneo? Mio padre Vittorio Emanuele, capo di Casa Savoia, è rimasto sconvolto dall'iniziativa della sorella Maria Gabriella e soprattutto dai modi della traslazione della salma della regina d'Italia, in gran segreto. Ma perché?”. E le aspirazioni dei Savoia non si limitano a questo: “La nostra battaglia è sempre stata quella di far tornare le salme degli ex re nell'unico luogo deputato alla loro sepoltura, il Pantheon a Roma. Non in una tomba qualsiasi in Piemonte”, ha affermato Emanuele Filiberto.