Roma

Sblocca cantieri: rischio tsunami sotto il peso di mille emendamenti. Analisi

Il decreto sblocca cantieri e le modifiche al Codice degli appalti. Parla Sandra Zuzzi, presidente Fare

di Enza Colagrosso

Il decreto sblocca cantieri, entro un anno dalla data della sua entrata in vigore (18/4/2019), deve essere convertito in legge, attraverso uno o più decreti legislativi, andando a modificare il codice degli appalti. Il passaggio però non si prevede né semplice né ovvio, perché sono già circa 1000 gli emendamenti presentati.

Il Codice degli Appalti norma sia il settore dei lavori pubblici che quello dei servizi e delle forniture. Sandra Zuzzi, presidente della Fare, (Federazione delle Associazioni degli Economi e dei Provveditori della sanità) come rappresentante di una Federazione che raccoglie, su tutto il territorio nazionale i buyer della sanità, interpellata da Affaritaliani.it ha commentato le novità introdotte dal decreto sblocca cantieri.

Presidente quali sono, secondo la FARE, i pro e i contro del decreto sblocca cantieri?

"Lo sblocca cantieri ha introdotto, almeno per ciò che riguarda i servizi e le forniture, delle novità positive. Mi riferisco all’eliminazione del tetto massimo del 30% da attribuire al punteggio economico, che spesso non ha permesso un giudizio appropriato; e al subappalto con l’innalzamento dal 30%, al 50% della percentuale consentita da affidare in subappalto, e l’eliminazione della terna dei possibili subappaltatori cui affidare le relative prestazioni".

Ci spieghi meglio: queste novità, in che misura sono positive?

"Le modifiche riguardanti, ad esempio, il subappalto, apportate anche in risposta al richiamo che abbiamo avuto dall'Unione Europea, per la FARE sono positive perché consentiranno alle piccole aziende di lavorare nell'ambito di aggiudicazioni di grandi appalti. Ciò produrrà sicuramente un’apertura del mercato in particolare, appunto, per le piccole e micro aziende. E’ un passo importante, nonostante non ci consenta ancora di stare al passo con l’Europa dove si opera senza alcun limite nel subappalto. In Italia, con i problemi della criminalità organizzata, si è sviluppata purtroppo una visione molto restrittiva del subappalto".

Fra i tanti cambiamenti, presenti nello sblocca cantieri, c’è n’è qualcuno che desta preoccupazioni?

"Sì, certo, definirei preoccupante l'anticipazione del 20% del pagamento anche per servizi e forniture. Riteniamo infatti, che questa clausola sui servizi possa essere messa in pratica, mentre sulle forniture con contratti che presentano poco margine di aleatorietà nel consumo, l'anticipazione diventa oggettivamente difficile oltre che onerosa per l'attività amministrativa".

Entro 180 giorni dovrebbero essere eliminate tutte le Linee Guida dell’Anac. Una scelta giusta o sbagliata?

"Da quello che la legge delega lascia trasparire, sembra che ci sarà di nuovo un Regolamento per l’attuazione della normativa del Codice tornando, quindi, alla modalità precedente. Le linee Guida sembrerebbe che non decadano completamente. Se questo fosse vero riteniamo che potrebbe essere pericoloso lavorare sia alla luce di un Regolamento che delle Linee Guida".

Qual è la posizione dello sblocca cantieri rispetto alle Centrali di committenza e ai Soggetti aggregatori?

"La legge delega prevede la rivisitazione del meccanismo dell’aggregazione della domanda e quindi delle Centrali di committenza e dei Soggetti aggregatori. La modifica prende atto dalle difficoltà riscontrate nel portare completamente all'interno delle Centrali di Committenza i piccoli acquisti. Non credo che il disegno generale di aggregazione venga messo in discussione, ma l’esperienza sta dimostrando che è difficile aggregare tutto. La FARE a tal proposito ha una visione chiara: i piccoli acquisti devono essere fatti vicino al luogo del loro consumo. Voglio citare l'esempio di ciò che si è deciso nell’Estar della Toscana: gli acquisti al di sotto dei €40000 sono stati restituiti alle Aziende Sanitarie. Ciò vuol dire che il meccanismo non ha funzionato neanche nell’Estar, che gestisce tutto. Quello che bisognerà vedere è ora l'attuazione di tutto questo, anche in vista di una ristrutturazione totale o parziale del codice".