Roma

Scabbia a Roma, allarme contagi tra bambini e anziani. “Può colpire tutti”

Enrico Di Rosa, direttore Sisp: “Si tratta di una malattia che può colpire tutti. Indipendentemente dall'età e dalle condizioni sociali”

Scabbia a Roma: paura per  i bambini, i più colpiti, ma molti casi sono stati rilevati anche a tra gli anziani nelle Rsa e gli adulti nei reparti ospedalieri. "Può colpire tutti"

A dirlo è Enrico Di Rosa, , direttore del Servizio Igiene e Salute Pubblica (Sisp) dell'Asl Roma 1. "Negli ultimi anni - spiega Di Rosa - c'è la tendenza a una crescita dei casi di scabbia, il motivo non lo sappiamo. I diversi casi registrati a Roma riguardano gli asili nido, un setting che favorisce la diffusione dell'acaro, però episodi si sono verificati anche tra adulti, in Rsa e reparti ospedalieri".

La scabbia è un'infestazione provocata da degli acari minuscoli, non visibili ad occhio nudo, che si annidano sotto la pelle provocando irritazioni e prurito. In genere per contrarla serve un contatto di almeno 15 o 20 minuti con una persona infetta. Diverse le possibili cause di questo aumento, spiega Di Rosa, inclusa quella del cambiamento climatico.

"Può colpire chiunque"

“Non è un fenomeno solo italiano - spiega ancora Enrico Di Rosa - anche in Europa c'è una tendenza all'aumento dei casi di scabbia. Però vediamo che si sta caratterizzando come una malattia che può colpire tutti. E soprattutto non è più una malattia collegata alle condizioni di indigenza, oggi può colpire tutti".

Cosa fare in caso si contragga la malattia

Il primo consiglio che dà il direttore del Sisp dell'Asl Roma 1 è quello di stare calmi e affrontare in modo razionale la situazione.

“La cosa più importante - spiega Di Rosa - è che tutti quelli che sono stati vicini a una persona contagiata, devono fare il trattamento nello stesso momento: si usano - continua - unguenti acaricidi che vanno prescritti dal medico. Poi si deve porre attenzione al nucleo familiare e alle procedure di igiene della biancheria con un lavaggio in lavatrice a 50 gradi per 10 minuti, una procedura che uccide l'acaro. Dopo 48 ore dal trattamento la persona è guarita. Può continuare ad avere il prurito, ma non deve preoccuparsi”.