Roma
Scacco ai tomabaroli. Un tesoro a Piazza Navona
Oltre 200 reperti archeologici inediti, la maggior parte recuperata dalla Guardia di Finanza nel corso dell'attività svolta a tutela dei beni culturali: è la mostra 'Symbola. Il potere dei simboli', ospitata negli ambienti dello Stadio di Domiziano dal prossimo 16 ottobre al 15 aprile 2016. ,
La rassegna consentirà di ammirare opere e manufatti di grande interesse che esplorano il tema della simbologia nell'antichita' dal punto di vista delle tradizioni funerarie, politico-sociali e magico-religiose. Presentando oggi l'esposizione, il colonnello delle Fiamme Gialle Massimo Rossi ha spiegato: "Molte delle opere provengono dall'estero, recuperate attraverso attivita' rogatoriale, soprattutto dalla Svizzera e dagli Stati Uniti. Altre, invece, da sequestri giudiziari effettuati sul territorio nazionale nel corso delle operazioni poste in essere a contrasto degli scavi clandestini".
E' presente anche una selezione di materiali provenienti dalla campagna di scavi scientifici condotta nell'area di Pantanacci, tra il Comune di Lanuvio e quello di Genzano di Roma, dalla Soprintendenza per l'Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale e dalla direzione del Museo Civico Lanuvino. Campagna iniziata nel 2012 dopo la scoperta da parte della Guardia di Finanza di uno scavo clandestino. Il percorso espositivo si snoda in 4 sezioni che danno conto dell'importanza dei simboli nel mondo antico, del loro significato e della loro forte carica espressiva ed evocativa. La prima sezione e' dedicata al mondo magico-religioso, raccontato attraverso gli ex voto provenienti dalla stipe di Pantanacci, alcune statuine egizie legate al culto orientale e altre di Eracle e Mercurio. Tra le opere esposte, anche dei frammenti di tufo di una grande scultura pertinenti alla figura del serpente sacro, e un tintinnabulum conformato a fallo, che presenta lateralmente due ali e una mano sinistra, la quale - secondo i romani - aveva il potere di esorcizzare le paure e tenere lontano il malocchio. La seconda sezione, 'Politica e societa'', e' stata suddivisa in tre diversi ambiti: 'L'uomo e il guerriero'; 'La donna e la madre'; 'Le monete'. Qui figurano cinturoni, punte di lancia e uno straordinario elmo apulo-corinzio in bronzo del IV secolo a.C.. La terza sezione indaga il mondo funerario con crateri, anfore e una selezione di vasi di ogni foggia e ambito, legati al banchetto funebre, con lucerne, alari, unguentari e gioielli in pasta vitrea. Di estrema rilevanza, alcune iscrizioni funerarie risalenti al periodo Repubblicano e del Medio Impero, un ossario del II secolo d.C. in marmo, una serie di rari dischi da corazza del V secolo a.C., di produzione abruzzese, che venivano posti sul corpo del defunto come elemento decorativo, e un'antefissa etrusca risalente al V-IV secolo a.C.. Chiude il percorso una sezione speciale sull'alimentazione con oggetti legati alla pratica del simposio, vasi e piatti di produzione attica con decorazioni ipnotiche, alari per la preparazione e la cottura delle carni, vasi in bronzo. Promossa dall'Associazione culturale Vicus Italicus e organizzata in collaborazione con il Nucleo Polizia Tributaria Roma della Guardia di Finanza, la mostra e' curata dall'archeologo Vincenzo Lemmo ed e' patrocinata dal ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, dalla Provincia di Roma, dall'Assessorato Cultura e Sport di Roma Capitale e da Expo Milano 2015.