Roma

Scandalo chat, Zevi davanti alla Trasparenza. Opposizioni: “Ci coinvolga”

Scandalo chat, l'assessore Tobia Zevi è stato ascoltato dalla Commissione Trasparenza del Campidoglio. Zevi ha ribadito che la chat non era segreta e ha rivendicato la linea tenuta finora. Critiche le opposizioni, che lamentano il fatto che la Giunta non le ha coinvolte nelle discussioni sul Piano Casa.

“Questo Piano Casa era tutto meno che segreto - si è difeso l'assessore - nella chat c’era la Cgil, la Cisl, la Uil, l’Unione degli inquilini, le associazioni, gli inquilini. Oggi il Piano Casa è alla vigilanza degli uffici competenti e sta facendo il suo corso. Se vogliamo ripristinare il diritto della proprietà e la legalità mettendo in strada 10mila persone - ha aggiunto - dobbiamo immaginare che la prossima commissione la discutiamo nelle tendopoli. Noi siamo favorevoli a operazioni di rigenerazioni urbane ”.

La situazione delle occupazioni a Roma

L'assessore ha poi fatto un quadro della situazione delle occupazioni abusive: “Rispetto agli immobili Erp - ha spiegato l'assessore - abbiamo censito circa 4.300 occupazioni rispetto ai nostri 33mila alloggi, ma abbiamo anche un arretrato di 3mila pratiche nelle richieste di sanatoria. Siamo in linea con le percentuali delle grandi città, in cui le occupazioni abusive sono circa il 7-8 per cento. Nel Piano Casa abbiamo previsto che, se abbiamo immobili come ex scuole e uffici abbandonati o occupati, li possiamo trasformare con la rigenerazione urbana. Non abbiamo scelto noi gli immobili ma sono in liste delle diverse istituzioni e nella delibera comunale sull'autorecupero”.

Le critiche delle opposizioni

“L’assessore Zevi ha ammesso chiaramente che fino ad ora ha deciso di condividere il piano casa con tutti tranne che con i consiglieri dell’opposizione - ha detto Flavia De Gregorio, capogruppo della Lista Civica Calenda - invito l'assessore a rivedere l’approccio metodologico utilizzato fin qui. Credo che operare in maniera trasparente sia centrale nella politica della casa, perciò mi aspetto che d’ora in avanti invii indistintamente a tutti i consiglieri le bozze del piano casa e le discuta nelle sedi istituzionali : è questo l’unico modo affinché maggioranza e opposizione possano lavorare, fianco a fianco, su proposte concrete nel solo interesse della cittadinanza”.

“Sulle politiche abitative - ha aggiunto i consiglieri Valerio Casini e Francesca Leoncini di Italia Viva - l’Amministrazione deve cambiare marcia e cominciare a condividere tutti gli atti relativi al Piano Casa nelle opportune sedi istituzionali, partendo dalle Commissioni capitoline competenti. Lo abbiamo chiesto anche con una mozione, che la maggioranza ha bocciato in Aula. Noi però continueremo a chiedere condivisione degli atti e confronto con i gruppi di opposizione. Il nuovo piano casa è stato infatti messo prioritariamente a disposizione di sindacati e movimenti che incoraggiano le occupazioni abusive, ma non è stato condiviso con i consiglieri comunali. Cosa che consideriamo profondamente sbagliata e che ha danneggiato l'immagine di Roma. Le politiche sulla casa devono essere impostate su principi di legalità e trasparenza”.

"L'assessore Zevi - ha detto invece il consigliere della Lista Civica Raggi Antonio De Santis - ha vestito i panni del marchese del grillo. Secondo il suo parere è normale che i consiglieri comunali di opposizione, eletti da centinaia di migliaia di cittadini, siano coinvolti nella discussione sul Piano Casa solo dopo le consultazioni tra l'assessorato e altri soggetti che lo stesso assessore ritiene opportuno coinvolgere. Praticamente, secondo il suo ragionamento, i rappresentanti eletti dai cittadini che magari non condividono le idee della maggioranza vengono dopo tutti, leader degli abusivi compresi. Forse Zevi ha scambiato il 'Piano Casa' con una gestione in modalità 'casa propria'”.