Scientopolis vandalizzata: bambini teppisti alla mostra. Rotte 7 postazioni
Danni e macchine fuori uso. I genitori: “Se si rompono è perché sono fragili”
Scientopolis vandalizzata da un gruppo di bambini dell'Infernetto. Lasciati soli dai genitori a visitare la mostra del Guido Reni District, il gruppo ha mandato in tilt postazioni e attrezzature, creando danni all'esposizione interattiva dedicata a scienza, matematica e fisica.
Dopo il caso dei fratellini che alla Brikmania hanno “affondato” il Titanic di Lego, arrampicandosi sulla struttura e rompendone i mattoncini, a Roma si parla ancora di “piccoli vandali”.
Stavolta si tratta di un gruppo formato da una dozzina di ragazzini dai 10 ai 13 anni, che ha deciso di testare le macchine messe a disposizione dalla mostra Scientopolis portandole oltre ai limiti previsti dagli organizzatori. I bambini, scambiando la mostra per un luna park, si sono divertiti a sfidarsi a vicenda e a utilizzare le postazioni contemporaneamente, anche quando era previsto un solo utente alla volta.
In meno di due ore di visita hanno messo fuori uso il 14% delle postazioni interattive, rompendo 7 postazioni su 50 tra esperimenti di fisica, matematica, scienze, biologia, musica, anatomia, fenomeni naturali, energia solare, elettricità ed ottica.
La security ha subito notato che l'entusiasmo del gruppetto era incontenibile e gli steward fissi previsti per l'evento hanno iniziato a seguire i bambini e provare a calmarli. Altre due persone della sicurezza si sono aggiunte ai 3 già al lavoro per “salvare” la mostra dai piccoli vandali, ma non è bastato. Le guardie hanno dovuto accompagnare all'uscita i bambini del gruppetto, aspettando i genitori per riconsegnare i minorenni.
I parenti dei piccoli, però, si trovavano nell'area ristoro esterna al museo e non sembravano intenzionati a occuparsi dei propri figli. Chiamati più volte dagli steward, rispondevano che “i ragazzi sono vivaci” e “che se le macchine si rompono e perché sono fragili”, scaricando tutta la responsabilità dei danneggiamenti sull'organizzazione, lamentando tra l'altro “che deve essere la mostra a dotarsi di personale sufficiente per tenere a bada gli animi dei visitatori”.
Il primo danno è stato fatto alla bicicletta che pedalando replica la biomeccanica ossea: i bambini hanno spinto talmente forte sui pedali da rompere la gamba dello scheletro dentro la vetrina. Hanno poi ostruito il sistema di ventilazione del tornado buttandoci dentro della sabbia e hanno lacerato il tamburo che simula l'oscillazione. Danni anche alla macchina magnetica dalla quale sono sparite 18 sfere d’acciaio e alla marcia di un simulatore d'auto che evidenzia le difficoltà alla guida nelle varie situazioni atmosferiche. Infine è stato frantumato il ripiano di marmo della macchina ad aria che simula la forza del vento.
"La goccia che ha fatto traboccare il vaso – spiegano gli organizzatori - è stato però il ribaltamento della postazione del simulatore del terremoto che ha provocato un temporaneo black out facendo scattare il salvavita. Progettato per essere utilizzato singolarmente, il macchinario, che riproduce le scosse sismiche ondulatorie e sussultorie, è stato invece preso d'assalto da 4-5 ragazzi alla volta, fino a rovesciarlo mettendone fuori uso il sistema elettronico e danneggiarne la struttura portante". Tutti al buio per alcuni istanti, fino a che non sono scattati i sistemi di sicurezza.
Nonostante i danni, la mostra garantisce l'apertura al pubblico, anche se con le postazioni fuori uso transennate per garantire ai tecnici di intervenire con le riparazioni.
“Adesso rimane la conta dei danni - concludono gli organizzatori - Avevamo messo in preventivo che qualche postazione potesse subire guasti per l'usura, ma non ci aspettavamo che qualcuno arrivasse a romperle di proposito, stiamo valutando con i promotori locali come intervenire nelle sedi opportune”.
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