Roma
Scioperano i Vigili del Fuoco: 7 settembre giorno della paura. Usb in piazza
L'Unione sindacale di base chiama a raccolta a Santi Apostoli; Cgil, Cisl e Confsal a convegno sul futuro
Li chiamano eroi quando ci sono tragedie ma anche quando un gattino sale su un alberto: “Ora la misura è colma”. Mercoledì 7 settembre incrociano le braccia i Vigili del Fuoco per uno sciopero organizzato dall'Usb, Unione sindacale di base, e lo sciopero dei pompieri rischia diventare un tema centrale della campagna elettorale.
Lo stop al lavoro proclamato da Usb sarà dell'intera giornata per il personale giornaliero e amministrativo, mentre i “turnisti” si fermeranno dalle 9 all 13. E dalle 10 in poi la delusione dei pompieri per le mancate promesse, diventerà manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma.
La piattaforma rivendicativa “parte da un presupposto – spiega Costantino Saporito coordinatore nazionale dei Vigili del Fuoco, Usb – il nuovo Governo deve ascoltarci, basta pacche sulle spalle e i dirigenti del Corpo non possono sempre voltarsi dall'altra parte”.
Il male poco oscuro del Corpo: dai premi non pagati alle attrezzature fatiscenti
Ma qual è il male oscuro del Corpo? A spiegarlo è il volantino che chiama alla protesta e che parte dal dato economico. La categoria, secondo l'Usb non ha ancora ricevuto gli arretrati contrattuali; è in attesa che i 165 mln di erogazioni stabilite dal Governo Draghi vengano pagate; chiede passaggi di qualifica equi e senza ritardi; una mobilità certa del personale che non svuotino alcuni territori in favore di altri e nuove assunzioni. All'ultimo punto, un problema ormai storico: quello dei mezzi come carrigrù “funzionali e che non si rompano in continuazione”. Da non dimenticare le malattie professionali e i rischi che falcidiano la categoria.
Ma quella dell'Usb non è una posizione isolata. In contemporanea allo sciopero e alla manifestazione Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf hanno organizzato un convegno dal titolo “Quale futuro per i Vigili del Fuoco”. Alla sala stampa della Camera dei Deputati si parlerà, in piazza sfila invece la rabbia e la delusione.